Aveva appena 38 anni Caterina Morelli, medico, che ha scelto di sacrificare la sua vita per permettere al bimbo che portava in grembo di nascere.
Caterina, come raccontato da La Nazione, nel 2010 diede alla luce Gaia. Pochi giorni dopo il matrimonio con Jonata, avvenuto il 16 giugno 2012, la coppia scoprì di essere in attesa di un secondo bambino ma, dopo solo 4 ore dalla splendida notizia, arrivò la diagnosi shock: il nodulo che Caterina aveva al seno era il segno di un cancro esteso e aggressivo.
I medici, quindi, consigliarono alla collega di abortire così da potere cominciare immediatamente il trattamento con la chiemioterapia e la radioterapia.
La donna, però, decise di non interrompere la gravidanza, accettando invece di sottoporsi a una terapia alternativa ma più blanda.
Nel febbraio del 2013 Caterina diede alla luce Giacomo e così poté affrontare un ciclo di chemioterapia e nuovi interventi per asportare il tumore.
Nel 2015, però, la malattia si ripresentò ancora più aggressiva con la comparsa di metastasi in varie parti del corpo. La salute di Caterina peggiòro e lo scorso 26 gennaio, dopo aver chiesto di potere anticipare la prima comunione della figlia, è entrata in coma ed è poi deceduta.
La donna aveva anche intrapreso viaggi della fede a Lourdes e Medjugorje.