Secondo un recente studio, gli uomini di Neanderthal hanno trasmesso agli esseri umani di oggi un filamento di DNA che aumenta il rischio di avere a che fare con forme gravi di Covid-19.
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I risultati di uno studio congiunto svedese e tedesco
Questo risultato è venuto alla luce grazie a uno studio congiunto francese e tedesco, che ha previsto il confronto tra il DNA di pazienti affetti da Covid-19 con quello degli uomini di Neanderthal e di un loro misterioso gruppo gemello, i Denisovani.
Il filamento di DNA che aumenta la probabilità di ammalarsi gravemente di Covid-19 è stato trovato in un uomo di Neanderthal in Croazia. Gli autori dello studio ipotizzano che questi geni siano sopravvissuti dai tempi dei Neanderthal ad oggi in quanto una volta utili per combattere varie infezioni.
Ora, con l’umanità al cospetto di una nuova tipologia di infezione, mostrano il loro lato negativo. Non è ancora chiaro in che modo questi geni agiscano peggiorando il quadro di chi soffre di Covid-19. Uno, secondo quanto rilevato dallo studio, gioca un ruolo nella risposta immunitaria, mentre l’altro è collegato al meccanismo utilizzato dal virus per invadere le cellule umane.
Il Professor Hugo Zeberg, tra gli autori senior dello studio, rilasciando dichiarazioni al Guardian ha sottolineato come, con il suo team, stia cercando di capire quale sia, tra i due geni, il giocatore chiave.
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