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Il pesce in scatola fa bene alla salute? Ecco la risposta degli esperti

Adesso ne abbiamo le prove scientifiche: tonno in scatola e altre conserve ittiche hanno molti benefici, paragonabili al pesce fresco. Non solo: sono in grado di prevenire neoplasie, declino cognitivo e depressione. Il pesce in scatola è un componente perfetto per una dieta salutare. Si vanno a sfatare, quindi, dei sul pesce contenuto nelle scatolette, appunto, le conserve ittiche.

Il pesce contiene moltissimi acidi grassi polinsaturi omega-3 a lunga catena (EPA e DHA). Non a caso hanno un ruolo positivo importante in caso di fenomeni infiammatori. Riescono a controllarne l’intensità fino a interromperli. “Includere il pesce in una dieta sana è altamente auspicabile per prevenire alcune malattie non trasmissibili”, afferma Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy (NFI). “Questo vale sia per il pesce fresco che per quello in conserva: grazie al trattamento termico a cui è sottoposto, non impoverisce nessuno dei nutrienti essenziali presenti. Il pesce in scatola mantiene di fatto le stesse proprietà del pesce fresco”.

Sempre attenti alla cottura del pesce prima del consumo. “La frittura ne riduce, in modo probabilmente marcato, gli effetti protettivi, che sarebbero invece mantenuti da tecniche meno aggressive. Nessuna perdita nutrizionale o funzionale significativa si osserva, per contro, nella preparazione del pesce in scatola”, aggiunge Poli.

Per quanto riguarda il cancro al colon retto, che rischia di registrare ben 1,6 milioni di decessi entro il 2040 nel mondo (Cancer Today, Morgan E) ci sono degli aggiornamenti interessanti. Uno studio condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS ha dimostrato che due porzioni alla settimana di pesce in scatola sott’olio diminuiscono del 34% questo tumore. Si è anche dimostrato il ruolo favorevole del pesce in scatola anche nel ridurre il rischio di insorgenza di tumori del cavo orale, della faringe e dello stomaco.

Il tonno in scatola e le altre conserve ittiche hanno importanti proprietà nutrizionali e contengono pochi grassi saturi e poco colesterolo. Non dimentichiamo l’elevato apporto di vitamine A e D, B12 e B3, potassio e iodio. Importante pasto proteico, sono di massima importanza per 1 italiano su 2, di più di quelle contenute nella verdura.

“Oggi, il ruolo positivo delle conserve ittiche è un dato di fatto. Parliamo di alimenti dotati di importanti caratteristiche nutrizionali, così come il pesce fresco, ma con il vantaggio che si conservano a lungo e che possono arrivare anche dove il pesce è difficilmente reperibile”, afferma Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma.

“Proteine nobili, cioè di alto valore biologico, minerali (calcio, potassio, fosforo, ferro, iodio), vitamine del complesso B, oltre alle vitamine A, D ed E. Sono solo alcuni degli elementi essenziali delle conserve ittiche. Inoltre, l’olio della scatoletta di tonno è un alimento da non eliminare, ma da riutilizzare in cucina. Si arricchisce, a contatto col tonno, dei grassi polinsaturi, in particolare composti da acidi grassi omega 3 (DHA) e di vitamina D (colecalciferolo), naturalmente non presenti nell’olio d’oliva”.

Una diceria afferma che il tonno in scatola non sarebbe così nutriente e sano come quello fresco. Grazie a una conservazione d’avanguardia e al trattamento termico, la scatoletta alimentare è divenuta baluardo per la sicurezza, la conservazione e l’anti spreco. Mantiene caratteristiche nutrizionali del tutto simili a quelle del tonno fresco.