Fonti militare di Ankara hanno annunciato che “due villaggi sono stati liberati dai terroristi a ovest di Tal Abyad“, uno dei principali punti d’accesso dell’incursione della Turchia contro i curdi nel nord-est della Siria.
I villaggi, occupati dai miliziani locali cooptati da Ankara dell’Esercito siriano libero (Esl), sono quelli di Yabse e Tal Fander, bombardati dai caccia turchi nelle scorse ore.
Intanto, Ahmad Yousef, portavoce del consiglio esecutivo della Federazione della Siria del Nord, in una conferenza stampa a Montecitorio, ha affermato: “Abbiamo combattuto insieme con la coalizione internazionale contro i terroristi dell’Isis, e ora i turchi dicono di aver avvertito tutti gli alleati dell’offensiva nel Rojava. Sappiamo che la Turchia sta intervenendo con l’aiuto dei jihadisti e ora chiediamo a voi tutti della Comunità internazionale se state con noi o con i jihadisti“.
“Nove delle dieci città del Rojava sono al confine con la Turchia e in questa zona vivono 2,5 milioni di persone e se l’attacco continuerà si metteranno tutte in fuga perché hanno già vissuto le atrocità dei jihadisti e sanno cosa succederà se i turchi dovessero invadere le loro città“, ha aggiunto.
Per Yousef “l’invasione della Turchia nel Rojava è una rivincita. I turchi ci hanno sempre attaccati, anche quando combattevamo contro l’Isis. E ora rischiamo un genocidio perché oltre ai bombardamenti, sul confine ci sono 11 mila combattenti tra cui i jihadisti. E in passato lo hanno già fatto ad Afrin, quando entrano in una città, uccidono i civili. Soprattutto nelle città curde“.
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