Parliamo di ibisco, e dell’infuso che si ricava con un potere antiossidante tra i più elevati in assoluto nella categoria. Potrebbe essere in grado di abbassare la pressione del sangue quanto un farmaco. Con il suo gusto piacevole e il colore rosso vivace che riporta direttamente al fiore da cui proviene, l’infuso di ibisco ha una variante conosciuta come karkadè. Vediamo di che si tratta.
Conosciuto scientificamente come Hibiscus sabdariffa, l’ibisco ha una lunga storia che, oltre alla sua bellezza, ha suscitato fascino per i suoi benefici per la salute. I suoi grandi fiori colorati, dal bianco al giallo pallido con una caratteristica macchia rossa base di ogni petalo, sono subito motivo di attrazione e fascino. Spesso è utilizzato come pianta ornamentale, ma l’ibisco è stato a lungo apprezzato in molte culture. Proprietà medicinali e applicazioni culinarie ne hanno fatto una pianta davvero amata. Cosa c’è di vero e di utile dell’ibisco per la nostra salute?

Uno degli usi più diffusi dell’ibisco in ambito culinario è il karkadè. Si tratta di un tè rosso popolare in molte culture, in particolare in Nord Africa e nel Medio Oriente. Il karkadè ha un sapore leggermente aspro e acidulo con alcune note che ricordano i frutti di bosco. Su tutti, il colore rosso intenso della bevanda risulta la caratteristica più affascinante della bevanda.
Contiene un po’ di vitamina C, ma il calore della preparazione fa sì che non ne rimanga molta tra i nutrienti. Ciò che ci interessa di più, però non sono le vitamine. C’è molto di più in questo infuso.
Come si prepara il karkadè? Si può scegliere una infusione in acqua bollente per 5-10 minuti, a seconda della preferenza personale per un gusto più o meno intenso. Più è duratura l’infusione più sapore e nutrienti verranno estratti, ma il sapore diventa sempre più amaro. Meglio non superare i 5 minuti di infusione per il karkadè caldo. In alternativa, l’acqua fredda ma per tutta la notte, per ottenere la bevanda pronta al mattino.
Uno dei principali benefici dell’ibisco è senza dubbio la sua alta concentrazione di antiossidanti, peraltro con elevata biodisponibilità. Si può dire che sia un ottimo antistress e un buonissimo rilassante, capace di combattere i radicali liberi. Il karkadé, però, viene consumato con l’obiettivo di controllare la pressione alta, il colesterolo alto, ma in realtà non ci sono prove scientifiche che sia utile in queste situazioni. Alcuni studi stanno cercando di capire se ha degli effetti concreti sulla pressione, e quindi sulla lotta all’ipertensione proprio come fanno certi farmaci.