Cronaca Social

La metà degli studenti non ha competenze matematiche sufficienti, l’allarme lanciato dall’Università Bocconi

La matematica serve? Certo che sì, e non solo per questioni basilari come il classico “fare di conto”. Le applicazioni matematiche, oggi più che mai, mandano avanti il mondo, da quello industriale, quello dell’Hi Tech e dell’informatica. Ma cosa succede se non c’è abbastanza cultura matematica in una società? A lanciare l’allarme è John Elkann, presidente della Fondazione Agnelli, che in un’intervista ha sollevato una questione allarmante.

Al centro della questione il sistema scolastico italiano, forse ancora ancorato a un insegnamento che porta via gli studenti dalla matematica più che appassionarla. Durante la sua lezione inaugurale alla Bocconi di Milano, Elkann ha affermato che poco meno della metà degli studenti uscenti dalle scuole primarie e secondarie non possiede competenze matematiche accettabili. Sembra problematico.

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“Questa situazione è motivo di grande preoccupazione, poiché ha implicazioni significative per il futuro di questi giovani. Senza solide competenze matematiche, si troveranno ad affrontare notevoli difficoltà nel proseguire gli studi o nel trovare un lavoro soddisfacente”, spiega Elkann.

Sappiamo bene come la matematica sia una disciplina fondamentale che include in un modo o nell’altro tantissime professioni. Le competenze matematiche permettono di comprendere meglio il mondo ma offrono anche un’opportunità di carriera in ambiti davvero importanti e gratificanti. Elkann, alla Bocconi, ha sottolineato l’importanza di agire tempestivamente per affrontare il problema.

Un mantra, quello recitato all’università milanese, “la competenza genera competenza”, che deve stimolare l’innalzamento della qualità delle nostre attività fin dalla scuola. È fondamentale investire nella formazione e nell’istruzione dei giovani, e le basi matematiche devono poter essere potenziate proprio per le opportunità di questo mondo che viviamo e vivremo.

Continua l’industriale: “Sono fermamente convinto che tutto cominci dall’istruzione: dobbiamo aiutare le persone a imparare, a imparare prima, a imparare di più e meglio. Per questo abbiamo concentrato tutte le nostre attività sulla ricerca e sui progetti nell’ambito dell’istruzione. Quindi, per far progredire la qualità di ciò che facciamo dobbiamo iniziare presto, dalle scuole e dalle università. Purtroppo sappiamo che quasi uno studente su due che esce dal sistema scolastico italiano non riesce a raggiungere un livello di competenze in matematica considerato accettabile”.

È necessario un impegno collettivo per migliorare le competenze matematiche, e agire in modo orizzontale offrendo a una vasta platea di studenti grandi e piccoli una serie di opportunità e attenzioni che stimolino l’interesse.