Cronaca Social

Lady Diana e i suoi tanti amanti. Rivelazioni shock dell’ex capo della sicurezza reale

In una intervista al settimanale “Chi”, Dai Davis racconta particolari piccanti della vita sentimentale di Lady D. dopo il divorzio da Carlo. E fa una rivelazione sulla sera dell’incidente.

Lady Diana torna a far parlare di sé. A 20 anni dal tragico incidente che in una galleria di Parigi se la portò via, parla Dai Davis, l’ex ufficiale della London Metropolitan Police che per tre anni (dal 1995 al 1998) comandò le 450 persone incaricate di proteggere i Windsor.
In una intervista concessa al settimanale Chi, Dai racconta particolari piccanti della vita sentimentale di Lady D. dopo il divorzio da Carlo.

A lei piaceva essere cacciata o dare la caccia agli uomini, spesso sposati. Trovai bizzarro che frequentasse Kevin Costner, anche se Diana non avrebbe mai recitato in un film. Lui voleva farle interpretare il seguito di The Bodyguard”.

L’ex capo della sicurezza reale, dunque, fa intendere che la Principessa conducesse una vita sregolata fatta di amanti anche illustri come il bell’attore hollywoodiano. Cosa che non gli creava problemi poiché era pratica consueta tra i reali.

All’epoca non avevo particolari preoccupazioni per la sicurezza della principessa: a Kensington Palace Diana era al sicuro. Anche altri reali avevano relazioni, ma tutto avveniva nella massima discrezione”. La preoccupazione principale era soltanto “non mettere in imbarazzo la regina“.

Tuttavia smentisce quelle voci che per più di 30 anni hanno segnato le vite della Principessa e del secondogenito reale. “Quando Harry venne concepito Diana e il maggiore Hewitt, che diventò il suo amante, non si erano ancora incontrati. I capelli rossi di Harry sono un tratto della famiglia Spencer“.

Fonte Instagram

Nell’intervista, inoltre, coglie l’occasione per rivelare un dettaglio che fugherebbe ogni dubbio sulle modalità dell’incidente costato la vita a Lady D.
La principessa quel giorno cambiò itinerario all’ultimo momento. Sarebbe dovuta andare in Italia, ma andò a Parigi con Dodi Al Fayed. Era impossibile organizzare un attentato con quel cambio di programma. Ritengo che l’uomo responsabile della morte di Diana sia l’autista, Henri Paul. Era ubriaco e non avrebbe dovuto guidare“.