In Spagna è entrata in vigore una nuova legge che riguarda il benessere degli animali. Dopo solamente 24 ore c’è già stata la prima multa. La multata è una giovane donna di Vigo, città sulla costa nord-occidentale spagnola, che pochi giorni fa ha lasciato legato il suo cane Dalmata davanti a una farmacia. Lei era entrata “per qualche minuto per comprare delle solette”. La Polizia Locale l’aspettava all’esterno, poco dopo che è entrata, per infliggerle la multa di 500 euro. La riduzione è del 50 per cento se il pagamento è nel brevissimo periodo.
Questa nuova legge spagnola vieta di lasciare i cani “senza controllo personale da parte della persona responsabile della loro cura”. Un cane, dunque, non può restare legato o libero davanti a uno stabilimento. In altre parole, nessuno può sorvegliare il cane se non il proprietario. La nuova normativa prevede anche il divieto di lasciare gli animali da soli all’interno di veicoli chiusi. Questi, infatti, sarebbero “esposti a condizioni termiche o ad altre condizioni che potrebbero mettere in pericolo la loro vita”.
Per la donna di Vigo, si tratta di un comportamento classificato come un’infrazione minore, dato che non ci sarebbe alcun danno fisico o psicologico all’animale. Tali violazioni comportano una multa da 500 a 10.000 euro.

La nuova legge spagnola è pensata per combattere ogni tipo di maltrattamento e abbandono degli animali. La normativa vieta anche la vendita di cani, gatti e furetti nei negozi di animali, oltre che l’uso per il cane di collare elettronico o punitivo.
La normativa, però, non si è occupata dei cani da caccia e di altri animali, compresi quelli protagonisti della corrida. Per questo non sono mancate le polemiche in sede parlamentare in Spagna. “È un passo di fondamentale importanza nella legislazione spagnola”, ha affermato Maria Luisa Fernandez, direttrice dell’Associazione veterinaria spagnola, che ha definito la legge una delle più ambiziose in Europa.
La stessa Fernandez sostiene che la legge possa avere diversi “punti in sospeso” che devono essere risolti. Ad esempio, il ricorso all’eutanasia degli animali, dato che un cane che non trova un’adozione entro pochi giorni finisce per essere soppresso. La legge, comunque, vieta ai veterinari e ai proprietari di sopprimere animali malati se esiste la possibilità di cure palliative.