Lavarsi spesso fa male. A prima vista sembrerebbe un vero e proprio controsenso, ma in realtà non è così. A soffrire è la nostra pelle che con i frequenti lavaggi rischia seriamente di indebolirsi diventando facile preda dei batteri.
Prima di tutto è bene sfatare la leggenda metropolitana che vuole che la qualità dell’igiene sia direttamente proporzionata alla frequenza dei lavaggi. A meno che non si sudi o non si svolgano lavori che ci fanno ritrovare ricoperti di polvere a fine giornata, possiamo tranquillamente ridurre la doccia a una o due volte la settimana.
Poi bisogna ricordarsi che la nostra pelle produce sostanze grasse che servono a proteggerla (il sebo, per intenderci). Acqua e detergenti aggressivi le ‘lavano’ via rendendo la nostra pelle più secca e più vulnerabile all’attacco di agenti esterni. Ne conseguono eczemi, pruriti e arrossamenti di varia natura.
Ma è anche vero che ‘eliminando’ il sebo, il nostro corpo viene ‘naturalmente’ spinto a produrne di più per compensare la perdita e garantire protezione e idratazione. E così si può capitare di ritrovarsi la pelle grassa e bisognosa di essere lavata nonostante le numerose docce.
Tutto questo, però, non significa che bisogna abbandonare definitivamente acqua e sapone. Sono sufficienti dei piccoli accorgimenti per non essere sporchi e preservare contemporaneamente la salute della nostra pelle.
Abbiamo già anticipato che, salvo casi eccezionali, la doccia può essere limitata ad una o due volte alla settimana. L’importante è lavare frequentemente le mani, le ascelle e l’inguine che sono i più grandi ricettacoli di germi e batteri del nostro corpo.
Ok a spugne, ma è bene sostituirle spesso perché a causa dell’umidità, diventano l’habitat ideale per germi e company.
Infine, attenzione a saponi e detergenti: scegliete quelli meno aggressivi e che siano il più naturale possibile. Per questo motivo, leggete attentamente gli ingredienti di cui è composto il prodotto che volete usare (qualche dritta qui).