Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, torna all’attacco. E lo fa dai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Come può difendersi questo uomo – ha detto – se non può avere una perizia? Bossetti deve prendere per buono quello che è stato fatto in sua assenza. Sembra si stia parlando di un Vangelo, del quale non si può neanche dubitare che ci sia un errore”.
L’avvocato continua, dunque, a sostenere che Bossetti non abbia subito un giusto processo: “I Ris sono stati bravissimi secondo la Corte. Noi abbiamo evidenziato tanti problemi come i kit scaduti. I risultati forniti dai Ris sono stati completamente contestati da noi. Sono stati trovati 261 errori in quel lavoro”.
“La Corte – ha evidenziato – non ha dato peso e considerazione alle nostre osservazioni, supportate da scienziati di primissimo ordine. Per fugare ogni dubbio sarebbe bastato riconfrontare il Dna di Ignoto 1 con quello di Bossetti, di fronte a noi e seguendo tutti i crismi”.
Per Salvagni, dunque, il suo assistito non ha avuto la possibilità reale di difendersi e proprio su questo verterà il ricorso in Cassazione.
“Il punto fondamentale sul quale dovrà esprimersi la Cassazione è se si può condannare un uomo senza che si sia potuto difendere nella sostanza e non solo nella forma. Bossetti si è potuto difendere sì o no? Se diranno di ‘sì’ allora vuol dire che siamo tornati al processo inquisitorio”.