Gli occhiali, questo accessorio così fashion da risultare indigesto per chi non segue la moda, potrebbero andare in pensione. Per la gioia di chi li porta suo malgrado e il dispiacere di chi ne ha fatto un must.
Sono in fase di sperimentazione le prime lenti bioniche. Ad inventarle è stato il dottor Garth Webb della società canadese chiamata Ocumetics Technology Corporation che promette meraviglie: “Se riuscite a vedere appena l’orologio a 3 metri di distanza, quando avrete la lente bionica riuscirete a vederlo a 9 metri”.
Le lenti, frutto di un lavoro durato ben otto anni, vengono inserite ambulatorialmente e senza bisogno di anestesia o ricovero, con un intervento non invasivo, che non prevede complicazioni né rimozione di tessuto corneale sano come avviene invece con il laser.
La procedura, infatti, è la seguente. Con una siringa si inietta nell’occhio una soluzione salina nella quale si trova la lente bionica ripiegata. Dopo 10 secondi la lente si apre per aderire al cristallino e voilà, si torna ad avere la vista di un falco e senza bisogno di togliere le lenti a fine giornata o di sostituirle perché cambiano le diottrie mancanti: si autoregolano collegandosi ai muscoli che cambiano la curvatura delle lenti naturali degli occhi.
Non solo. L’utilizzo di queste lenti, assicura Webb, previene le cataratte. Unica limitazione, potranno essere usate a partire dai 25 anni (a quell’età la struttura oculare ha completato il processo di formazione).
Sembra fantascienza, eppure è una realtà: le prime lenti bioniche potrebbero essere messe in commercio già fra un paio di anni (decisamente in ritardo rispetto alle previsioni che le volevano in vendita già all’inizio di quest’anno).
C’è però un’incognita non di poco conto: quanto costeranno?
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