Steve Bannon, ex braccio destro e super consigliere del presidente degli USA, Donald Trump, auspica che Matteo Salvini e Luigi Di Maio possano trovare un accordo per governare insieme.
Lo ha detto durante il congresso nazionale del Front National di Marine Le Pen, il partito della destra francese, in cerca di un nuovo nome.
Bannon ha confermato il suo auspicio a Maurizio Molinari del La Stampa, sostenendo che in Italia c’è il “cuore della rivoluzione“, una “rivolta dei disagiati” contro l’establishment che ha portato al nazional-populismo che porta “al centro gli individui, il ceto medio, privato del lavoro e del benessere da due fattori convergenti, il libero commercio e i migranti“.
“Il mio sogno è di vederli governare assieme” assicura, spiegando che “sono espressioni diverse dello stesso fenomeno e superano, assieme ad altre formazioni minori, la metà dei votanti”. Ma preferisce Matteo Salvini a Luigi Di Maio “perché il leader della Lega rappresenta il Nord, ovvero tre quarti del Pil nazionale, mentre il leader Cinquestelle propone il reddito di cittadinanza, una versione dell’economia sussidiata, che manderà in fallimento le casse pubbliche in meno di due anni“.
“La realtà è che Di Maio guarda a sinistra, vuole essere come Obama e Macron e cerca per questo l’intesa col Pd – spiega – mentre Salvini sta con il popolo, ha un cuore, essendo stato comunista e pensa solo a combattere libero commercio e migranti“.
Su cosa avverrà in Italia sembra avere idee chiare: “Se Salvini governerà con i cinquestelle sarà lui la forza trainante, se Salvini resterà all’opposizione potrà rivendicare il merito di aver sconfitto i corrotti come Berlusconi, se vi sarà un governo di unità nazionale sarà sempre Salvini ad imporre gli obiettivi a cuore al ceto medio» dunque, comunque andrà, «nel futuro d’Italia c’è la Lega, che strapperà voti al Sud ai cinquestelle grazie alle posizioni sui migranti“.
[button-red url=”http://www.lastampa.it/2018/03/11/esteri/steve-bannon-cinquestelle-e-lega-in-italia-il-cuore-della-nostra-rivoluzione-8wHGjOtueiNykKRXWNgIPJ/pagina.html” target=”_blank” position=”center”]Leggi l’articolo integrale su La Stampa[/button-red]