L’origano, Origanum vulgare, pianta erbacea officinale, della famiglia delle Lamiaceae originaria dell’Europa e delle regioni centrali e meridionali dell’Asia, deve le sue molteplici proprietà benefiche all’elevato contenuto di due preziose sostanze: timolo e carcaverolo (fenoli).
Il timolo presente in maggiore percentuale, soprattutto nelle foglie, possiede proprietà tossifughe, anticatarrali, antimicotiche, balsamiche ed antisettiche. Esso viene impiegato come disinfettante del cavo orale e componente delle paste dentifricie. Il secondo, invece, attenua i dolori articolari le mestruazione dolorose.
Il timolo e il carcaverolo insieme combattono il meteorismo addominale e l’afonia o raceudine.
L’uso dell’origano, però, va evitato da chi soffre di gastrite, di ulcera peptica e dalle donne in gravidanza.
100 g di Origanum vulgare, origano, apportano 265 Calorie, 4,3 g di Lipidi, 25 mg di Sodio, 9 g di Proteine, 69 g di Glucidi.
Ma non soltanto. Secondo una recente ricerca scientifica, la spezia della cucina mediterranea, essenziale per la pizza “marinara” e per tante altre pietanze, nasconderebbe una sostanza killer per le cellule del cancro alla prostata. E’ quanto emerge da un nuovo studio condotto da ricercatori della Long Island University (Liu), che viene presentato oggi a Experimental Biology 2012, in corso a San Diego, negli Stati Uniti.
Il team di Supriya Bavadekar, farmacologo della Liu, sta testando un componente dell’origano, sulle cellule del cancro alla prostata. I risultati della ricerca dimostrano che il composto induce l’apoptosi – ovvero il “suicidio cellulare” – in questi bersagli. I ricercatori stanno cercando di capire in che modo la sostanza induca le cellule tumorali a suicidarsi. “Sappiamo che l’origano possiede virtù anti-batteriche e anti-infiammatorie, ma i suoi effetti sulle cellule tumorali davvero elevano questa sostanza ai livelli di una super-spezia come la curcuma”, dice Bavadekar.