La Commissione dell’Unione Europea ha deciso di respingere il Documento Programmatico di Bilancio italiano e ne ha chiesto uno nuovo.
L’Italia avrà tre settimane di tempo per inviare un nuovo documento a Bruxelles.
La notizia è stata diffusa dall’Ansa.
Valid Dombrovskis, vicepremier della Commissione: “I chiarimenti ricevuti non sono stati convincenti. Quindi, non abbiamo cambiato le conclusioni già prese in precedente. Il governo italiano sta andando contro gli impegni presi. Infrangere le regole può essere allettante all’inizio, così com’è allettante curare il debito con altro debito. Arriva il momento in cui il debito diventa troppo pesante e si finisce per non avere alcuna libertà. Il costo del debito italiano è il più alto d’Europa“.
Pierre Moscovici: “Ci troviamo di fronte a una deviazione chiara, netta e certa. La Commissione non mette in causa le priorità del Governo (la lotta contro la povertà). La Commissione non intende interferire per le scelte interne del Paese. Quello che ci preoccupa è l’impatto del bilancio sui cittadini, sul popolo. L’Italia deve fare più sforzi per abbassare il debito pubblico. Il debito pubblico è nemico dell’economia, ed è anche il nemico dei popoli europei. Oltre 37mila euro di debito per ciascun cittadino. Per restituire questo debito ci vuole una spesa per due miliardi di euro. Ridurre questo debito deve essere una priorità per l’Italia. Bisogna avere conti pubblici in ordine per i cittadini. L’Italia – e voglio dirlo chiaramente – tra il 2015 e il 2018 ha avuto circa 30 miliardi di euro di flessibilità“.
Lo spread è risalito a 310 punti base.
Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo (ed esponente di Forza Italia) ha affermato: “Non si risolvono i problemi con le dichiarazioni di guerra a destra e a manca, anche perché l’ultima dichiarazione di guerra dell’Italia non ha portato molta fortuna ai cittadini. Sarebbe più prudente lavorare per ottenere dei buoni risultati. Credo sia giusto modificare questa manovra per avere più crescita, meno pressione fiscale, più aiuti alle imprese e più aiuti per realizzare infrastrutture, altrimenti la guerra invece che farla a Bruxelles la si farà ai cittadini italiani“.
In aggiornamento.