
Luca ce l’ha fatta. Si è laureato in Biologia all’Università di Torino con la tesi “Effetti del succo di barbabietola sulla preparazione sportiva ad alta quota”.
Una tesi molto sentita dal momento che Luca Borgone amava scalare le montagne.
Luca era uno sportivo. Era, perché oggi non c’è più.
La sua tesi è stata discussa da mamma Cristina che ha voluto rendere onore in questo modo alle passioni del figlio: la montagna e lo studio.
Luca è morto a 22 anni, una manciata di giorni prima della sua laurea.
A portarselo via è stata quella stessa montagna che lui amava. L’8 luglio, a Croce Carral sul Cervino, a 3.800 metri è inciampato e ha fatto un volo di cento metri.
“Con mio figlio – ha dichiarato Cristina in una intervista a Il Corriere della Sera – ho sempre condiviso tutte le passioni, dalla montagna a quella per lo studio, in un perfetto legame intellettuale. Essere qui all’università era la cosa più naturale, giusta e normale da fare”.
E mentre discuteva la tesi del figlio davanti alla Commissione, nell’Aula Magna scorrevano le immagini di Luca durante le sue scalate.
Dopo la tesi, Luca avrebbe realizzato un altro dei suoi sogni: scalare il monte Dhaulagiri in Nepal.