La giornalista Katharine Reid ha fatto una scelta importante per se stessa e suo figlio di 4 anni. Da settembre, ogni martedì, lei lo porterà nella foresta. Immagina già suo figlio che accende il fuoco, si arrampica sugli alberi e impara a usare un coltello. È un po’ spaventata ma soprattutto entusiasta perché sa che imparerà molto: dalla risoluzione dei problemi all’uso della sua mente creativa.
Ma perché Katharine ha pensato che una ‘scuola forestale’ – nata in Danimarca negli anni 50 e sviluppatasi poi in varie parti del mondo – possa essere la scelta migliore per suo figlio?
La donna crede semplicemente che l’asilo nasconda più pericoli. Non vuole che il piccolo spenga la sua creatività in un’aula e senta già la pressione della competitività scolastica.
Katharine, infatti, ritiene che i bambini di quattro e cinque anni non debbano preoccuparsi del successo a scuola. In una foresta, invece, i bambini possono apprendere un’educazione alternativo, che li incoraggia ad essere curiosi.
Inoltre, tale ‘scuola forestale’ è più orientata ai bambini, in quanto un insegnante è responsabile di un gruppo di soli sei studenti.
Il figlio di Katharine, quindi, avrà l’opportunità di godere del mondo libero dalla pressione e dalla competizione.
Che ne pensate? Scelta saggia?