Un maestro ha messo in castigo un allievo di colore, mettendolo in un angolo, dicendo agli altri bambini: “Guardate com’è brutto“. È successo in una scuola elementare di Foligno, in Umbria.
L’uomo si è giustificato parlando di “esperimento sociale“, ovvero la sua intenzione sarebbe stata mostrare ai bambini l’ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista.
I genitori di tutti gli alunni, però, hanno deciso di denunciare l’accaduto. Per di più, come si apprende da Repubblica.it, l’episodio si sarebbe ripetuto con le stesse modalità nella classe di un’altra bimba nera, la sorellina maggiore del piccolo.
Come riportato dagli alunni ai genitori, il maestro avrebbe detto: “Ma che brutto che è questo bambino nero! Bambini, non trovate anche voi che sia proprio brutto? Girati, così non ti devo guardare“.
Il maestro si sarebbe poi diretto verso la finestra, ha disegnato un segno nei vetri e ha costretto il bimbo in castigo a guardare verso il segno, con le spalle alla cattedra.
Da fonti del Ministero dell’Istruzione si è appreso che il maestro sarà sospeso dal servizio “in via cautelare“, precisando che il provvedimento è “in via di notifica“, mentre sarà l’Ufficio scolastico regionale ad avviare il relativo provvedimento disciplinare.
L’episodio spiacevole, infine, finirà in Parlamento, come preannunciato da Nicola Fratoianni, segretario di Leu, su Facebook: “Stamattina ho appreso dalla stampa una notizia che se fosse vera sarebbe gravissima. Pare che in una scuola di Foligno, la città in cui vivo, un maestro appena entrato in classe abbia additato un bimbo nero e abbia chiesto alla classe se fosse brutto. Non contento, poi, lo avrebbe costretto a stare tutto il tempo rivolto verso la finestra, per non guardarlo. Avrebbe fatto la stessa cosa con la sorellina, che frequenta un’altra classe dello stesso istituto. Interrogo subito il governo, perché su una vicenda del genere è sempre bene vederci chiaro, fino in fondo. Voglio sapere innanzitutto se questa mostruosità è per davvero accaduta e in che modo. Io mi auguro di no, per il bene di tutti. Ma se fosse vero, l’insegnante andrebbe immediatamente sospeso“.