Un minerale per cui si tessono lodi come ricco di proprietà terapeutiche. Il magnesio, spesso, è innalzato a elisir di calma e vitalità. Per quello che si dice, ci sarebbe da fare scorta a vita di integratori di magnesio. Sembra che possa combattere stress, stanchezza e nervosismo, sarebbe d’aiuto anche per il sonno perduto o per mantenere i parametri vitali perfetti. È davvero così?
È presente nella maggior parte degli alimenti, ed è anche abbondante nel nostro corpo, il 60% si concentra nelle ossa e il 20% nei muscoli. Il magnesio, di sicuro, è importante in tantissimi processi biochimici necessari al nostro corretto funzionamento. È inoltre necessario per l’attività di oltre 300 enzimi e per l’approvvigionamento energetico.

Quanto ne occorre? La Società italiana di nutrizione umana (Sinu) consiglia agli adulti, sia uomini che donne, una quantità giornaliera di 240 milligrammi di magnesio. Che si raggiunge in diversi modi, non per forza attraverso l’integrazione farmacologica. Basta un’alimentazione equilibrata.
Quando è troppo poco? Le carenze di magnesio, di solito dovute a cattiva alimentazione o disfunzioni organiche, provocano stanchezza, tremori, crampi, contrazioni muscolari. Ma anche convulsioni nei casi gravi. Bassi livelli di magnesio aumentano il rischio di malattie come ipertensione, cardiopatie, diabete.
Quando è in eccesso? II surplus di magnesio si risolve con l’azione dei reni. Se si usano troppi integratori, con conseguente accumulo del minerale, si arriva subito alla diarrea. Concentrazioni eccessive possono essere tossiche, per questo si può avere debolezza muscolare, stato confusionale, abbassamento di pressione.
Serve sempre l’integrazione? Gli integratori di magnesio continuano a essere molto gettonati. Eppure, questo minerale è abbondante in cereali integrali e verdure a foglia larga. In generale si pensa alle capsule piuttosto che a legumi, verdure, cereali integrali e frutta a guscio, oltre che la stessa acqua corrente. Ricorrere all’integratore senza un consiglio medico o una prescrizione a causa di una reale carenza è poco saggio, soprattutto da parte di chi ha problemi renali.

Cosa dice la scienza? Molte aziende hanno dribblato le considerazioni ufficiali delle autorità nazionali e internazionali. Ma per esempio, per il magnesio non si può usare la dicitura «resistenza allo stress mentale» perché non è dimostrato. Ma sulle etichette si legge spesso “antistress”. Questo minerale, come integratore, può al massimo “contribuire” a certi benefici.
Si è solo notato come l’abbassamento dei livelli di magnesio corrisponda a sintomi della depressione, psicosi, irritabilità e confusione. Ma non vuol dire che sia l’elemento di contrasto o, addirittura, di cura.
E ancora, sebbene il magnesio sia importante per il metabolismo, l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non gli ha riconosciuto un ruolo nel «mantenimento della normale concentrazione di glucosio nel sangue», bocciando l’uso di questo slogan. Si può affermare che questo minerale “contribuisce alla riduzione di stanchezza e affaticamento”, ma non ci sono miracoli connessi a questo minerale e soprattutto con basi scientifiche univoche.
Di magnesio, inoltre, ne esistono tanti tipi: magnesio citrato, pidolato, solfato o carbonato. Ogni produttore di integratori, poi, utilizza quello che ritiene più corretto, anche in combinazione tra diversi tipi. Insomma, il magnesio migliore è quello degli alimenti e dei cibi precedentemente citati.