Dal 2012 era affetta da SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Patrizia Cocco, a 49 anni, ha deciso di morire nella sua casa di Nuoro, dopo avere manifestato per quattro volte – come prescrive la legge – davanti a un’equipe di medici e due testimoni, la volontà di rinunciare alla ventilazione meccanica.
Si tratta del primo caso di morte assistita, dall’entrata in vigore della nuova legge, il 31 gennaio scorso.
Alla donna è stata praticata la sedazione profonda per, poi, essere estubata.
La donna, ex titolare di un’agenzia di viaggi, è morta in modo naturale, senza provare dolore.
La notizia è stata resa nota dopo il funerale, avvenuto domenica 4 febbraio nella chiesa di San Domenico Savio, a Nuoro.
Come si apprende dal Corriere della Sera, Patrizia aveva tentato di combattere strenuamente contro la malattia, finanche accettando di partecipare a un progetto sperimentale di cura al Niguarda di Milano.
Le sue condizioni, però, si sono aggravate e da qui la decisione di fare la sua scelta grazie alla nuova legge.
L’avvocato della donna, Sebastian Cocco, ha dichiarato: “È stata una scelta di Patrizia molto lucida e coraggiosa”.