Le patate dolci, nome scientifico Ipomea batatas, non sono altro che radici tuberose dal sapore dolce e ricche di amido. Con la variante comune condivide solo il nome, l’aspetto all’esterno e la consistenza; ma in realtà fanno parte di famiglie differenti. Infatti, non appartiene alle Solanacee, ma alle Convolvulaceae.
Nascono nelle zone tropicali americane, per l’appunto, anche se ora la coltivazione al giorno d’oggi è globale. In Italia sono specializzate le regioni del Veneto e della Puglia. Sono ricche di sostanze benefiche, non solo nella polpa ma anche nella buccia. Le fibre aiutano in caso di stitichezza; le vitamine A, B6 e C, e i sali minerali fanno sì che siano ottimi integratori naturali.

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Il colore arancione dipende dalla notevole presenza di carotenoidi: antiossidanti naturali resi più efficaci da flavonoidi e antociani. Inoltre, hanno un indice glicemico basso rispetto alle patate classiche. Nella buccia c’è la cajapo, che riduce il colesterolo e il glucosio. Le patate dolci sono povere di grassi, e dei ricercatori stanno studiando un ipotetico valore nutrizionale in grado di contrastare la fame nel mondo. Sono ipocaloriche e, quindi, l’ideale per chi è a dieta.
Le ricette possono essere molteplici e soddisfare il palato di chiunque, a patto che piaccia il sapore di base, ovviamente. Possono sostituire le patate comuni e la zucca, il sapore e la consistenza infatti sono a metà tra questi due cibi.
Possono essere cotte al forno o fritte, dopo averle tagliate a listarelle o a tocchetti; si possono fare anche delle chips croccanti, o lessarle (in questo caso vanno condite con olio, sale e limone). Inoltre, se le schiacciamo con un passapatate o una forchetta, si può preparare un gustoso purè: basta aggiungere un uovo intero, latte e parmigiano (a chi piace può mettere anche un pizzico di noce moscata).

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Molto buone sono anche le baked potatoes, ovvero al forno e ripiene secondo i propri gusti (con formaggio, verdure e carne); buonissimi sono la zuppa o il pane condito. E poi, attenzione, possono essere consumate anche crude, a insalata, meglio se con la buccia opportunamente lavata.
Per concludere il panorama culinario, è opportuno dire che sono ottime anche per la preparazione di ricette dolci. I muffin e le torte sono molto buone: il sapore dolciastro si presta perfettamente ed è particolarmente amato dai bambini.
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