Cronaca Social

Manifesti blasfemi a Roma: gli autori rischiano 2 anni di carcere

Si tratta degli street artist Hogre e DoubleWhy. Secondo una legge del 1930 rischiano una multa di 5mmila euro e due anni di reclusione.

Offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose”. Questa è l’accusa che rischia di travolgere con una multa fino a 5mila euro e la reclusione fino a due anni gli street artist italiani che si fanno chiamare Hogre e DoubleWhy.

Sono loro, infatti, gli artefici dei manifesti giudicati blasfemi che lo scorso luglio hanno tappezzato le fermate ATAC della Capitale.

Si tratta delle opere “Ecce Homo Erectus” e “Immaculata Conceptio in vitro”. Nella prima si vede Gesù con una evidente erezione che accarezza il capo di un bambino inginocchiato, nella seconda ci sono due donne vestite come la Madonna che tengono in braccio un neonato.

Come hanno spiegato i due autori a Roma Today, “Ecce Homo Erectus” descrive e critica “il ruolo che viene assegnato all’uomo nella nostra società patriarcale: un muscolo in tensione, sottomesso per sottomettere, pronto a sacrificarsi per gli ideali di qualcosa di più alto e altro da lui: il padre, lo stato, Dio”.

Fonte artspecialday.com

“Immaculata Conceptio in vitro”, invece, “racconta di un amore tra due donne, della loro volontà di avere un bambino e della riflessione sulla possibilità che hanno per averlo: l’inseminazione artificiale che ironicamente è l’unico modo di figliare davvero immacolato poiché esclude un rapporto carnale”.

Fonte artspecialday.com

Ma i due rischiano grosso a causa di una legge del 1930 che punisce chi “vilipende cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto”.

Tuttavia Hogre e DoubleWhy non sono nuovi a questi tipi di incursione artistica per le strade romane. I due, infatti, fanno parte del cosiddetto “Subvertising”, un movimento artistico-politico “che consiste nella vandalizzazione creativa degli spazi pubblicitari con lo scopo di criticare l’utilizzo delle immagini commerciali nello spazio pubblico”, come aveva spiegato lo stesso Hogre in una intervista lo scorso luglio.

E infatti, come non ricordare la parodia della campagna pubblicitaria di un noto brand di biancheria intima che aveva come testimonial la bellissima Irina Shayk che lungo le vie di Roma prima e Torino poi, divenne la reclame di “Fintissimi – Made in plastic it’s fantastic”?

Fonte artribune.com