Cronaca Social

Mediterranea Saving Humans soccorre 54 persone in mare. L’Ong chiede Lampedusa come porto sicuro

La nave Alex ha salvato i migranti in difficoltà avvistti su un gommone in zona Sar libica.

Ci risiamo. Dopo la vicenda della Sea Watch 3, che ha diviso l’opinione pubblica sui social media, ora è la volta della nave Alex della Ong Mediterranea Saving Humans.

Nel tardo pomeriggio di oggi, su Twitter, l’Ong ha scritto: “Felici di aver strappato 54 vite umane all’inferno della Libia. Adesso serve subito un porto sicuro“, annunciando quindi di aver salvato i migranti in difficoltà avvistati su un gommone in zona Sar (Search and rescue, ricerca e salvataggio) libica.

In serata, poi, un altro tweet: “Nave Alex di #Mediterranea sta facendo rotta verso Nord, fuori dalla zona SAR libica. Abbiamo chiesto a ITMRCC Roma l’assegnazione urgente di #Lampedusa come porto sicuro più vicino di sbarco per le 54 persone salvate a bordo“.

In attesa di conoscere gli sviluppi, si segnala che un’imbarcazione con 55 migranti è stata intercettata da una motovedetta della Guardia di Finanza e da una della Guardia Costiera a circa due miglia da Lampedusa.

Tra i migranti ci sono 22 donne e un minore e sono stati portati in salvo nel porto in seata.

L’unità della Guardia di Finanza, V 800, è la stessa che era stata danneggiata la notte del 29 giugno scorso dalla nave Sea Watch nel corso della manovra di attracco alla banchina dopo avere ignorato l’alt delle forze dell’ordine.

Aggiornamento, 22.32: “In merito al soccorso operato in data odierna in area di responsabilità sar libica dalla barca a vela Alex della ong Mediterranea, si precisa che la Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma, ricevuta la chiamata dall’unità ong, ha provveduto a comunicare alla stessa che l’evento sar ricadeva in area sar di responsabilità delle autorità libiche che avevano assunto il coordinamento dell’evento, inviando anche sul posto una motovedetta“. Lo afferma un comunicato della Guardia costiera.

Aggiornamento, 23.03: “Navighiamo verso nord, in attesa che ci venga data una risposta e ci venga assegnato un porto sicuro dove sbarcare e dove concludere l’operazione di salvataggio. È chiaro che il primo posto che incontri procedendo è Lampedusa, ma è questione di geografia non di opinioni“. Così Alessandro Metz, armatore sociale di Mediterranea, pubblicate sul profilo Twitter della Ong. “Le normative – ha spiegato Metz – dicono che la Tunisia non è un porto sicuro. Non è questione di opinioni, ma di normative“.

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