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Inabissatasi nel Pacifico nel 2014: la meteora di un altro sistema solare che sta sconvolgendo la comunità scientifica

Scopri la storia affascinante della meteora del 2014 nel Pacifico che potrebbe provenire da un altro sistema solare. Analisi dei dati e controversie nella comunità scientifica.

Nel mese di giugno 2023, un team di ricercatori ha effettuato un recupero straordinario sul fondale marino, nella zona dove nel 2014 si sono inabissati i frammenti di una cometa, nota come CNEOS 2014-01-08 o più semplicemente IM1. Questa scoperta potrebbe avere radici extraterrestri, e le prime analisi sembrano confermare questa audace ipotesi. Scopriamo i dettagli di questa straordinaria storia.

Un recupero eccezionale

Il luogo del ritrovamento si trova a circa 85 km a nord dell’isola di Manus, Papua Nuova Guinea. Utilizzando una slitta con potenti magneti, i ricercatori hanno recuperato circa 700 sferule di diametro variabile tra 0,05 e 1,3 millimetri. Di queste, 57 sono state analizzate, e i risultati preliminari hanno sconvolto la comunità scientifica.

la meteora

Composizione chimica fuori dal comune

L’analisi chimica delle sferule ha rivelato, una composizione sorprendente. Alcune di esse contengono elementi chimici che non sono mai stati osservati in campioni di meteore del nostro Sistema Solare. Le sferule sono particolarmente ricche di berillio (Be), lantanio (La) e uranio (U), etichettate come una composizione “BeLaU” con concentrazioni mai viste in nessun meteorite conosciuto. Queste sferule mostrano anche rapporti isotopici del ferro diversi da quelli trovati sulla Terra, sulla Luna e su Marte.

L’ipotesi extraterrestre

Amir Siraj, direttore degli Studi sugli Oggetti Interstellari del Progetto Galileo, e Avi Loeb, astrofisico e cosmologo fondatore del Progetto Galileo, hanno analizzato i dati con attenzione. Ciò che hanno scoperto è ancora più straordinario: la meteora che ha creato una palla di fuoco sopra l’isola di Manus nell’8 gennaio 2014 viaggiava a una velocità superiore a 200.000 km/h e seguiva una traiettoria insolita. Questo suggerisce che l’oggetto potrebbe provenire dai confini estremi del nostro sistema solare o persino da un’altra stella. Avi Loeb ha persino suggerito che il materiale potrebbe essere di origine aliena, aprendo un dibattito affascinante sulla possibile tecnologia extraterrestre.

Progetto Galileo

Il Progetto Galileo per la ricerca scientifica sistematica di prove di artefatti tecnologici extraterrestri è un progetto di ricerca interistituzionale ospitato da Harvard lanciato nel giugno del 2021 dai co-fondatori Avi Loeb e Frank Laukien. Guidato dal professor Avi Loeb presso il Centro di Astrofisica | Harvard & Smithsonian, il Progetto Galileo ricerca oggetti vicini alla Terra che potrebbero aver avuto origine da civiltà tecnologiche extraterrestri. Il progetto ha tre rami: lo studio degli oggetti interstellari (ISO) vicino alla Terra, la ricerca di fenomeni aerei non identificati (UAP) e lo studio delle meteore interstellari (IM).

La fonte dei dati

Tuttavia, la comunità scientifica non è pronta a confermare ufficialmente la classificazione di CNEOS 2014-01-08 come oggetto interstellare. La fonte dei dati utilizzati per misurare l’impatto dell’oggetto sulla Terra è un satellite spia del Dipartimento della Difesa statunitense, e non tutti i dati sono stati condivisi. Senza questi dettagli cruciali, molti scienziati rimangono scettici.

sferula
una sferula di 0,4 millimetri di diametro © Avi Loeb

Un’alta probabilità, ma non una certezza assoluta

Mentre le evidenze suggeriscono che la meteora inabissatasi nel Pacifico nel 2014 potrebbe provenire da un altro mondo, non possiamo ancora affermare con certezza assoluta la sua origine extraterrestre. L’analisi dei dati prosegue, e la comunità scientifica continua a scrutare il cielo alla ricerca di risposte a questa affascinante enigma cosmico. Restate sintonizzati per ulteriori sviluppi in questa intrigante storia.

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