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Michele Zarrillo

Michele Zarrillo: età, carriera, Festival di Sanremo 2020, Instagram

Scopriamo qualcosa di più su Michele Zarrillo, il rocker travestito da cantante per gli innamorati, concorrente al Festival di Sanremo 2020.

Non tutti lo sanno, ma oltre a essere un bravo cantante, che però non può essere punto di riferimento dei giovani – solo per gli innamorati – è un grande chitarrista rock.

Ed è una cosa che non ti aspetteresti vedere suonare brani dei Led Zeppelin o degli Iron Maiden a uno come Michele Zarrillo, nato a Roma il 13 giugno 1957 e tra i più prolifici cantautori italiani.

La sua carriera parte proprio come chitarrista-cantante in alcune band, ma è come solista che raggiunge la sua popolarità. Inizialmente come autore per Renato Zero, Ornella Vanoni e Roberto Vecchioni.

Poi, la carriera solista che lo vede come protagonista soprattutto a Sanremo, da dove quest’anno passa per la tredicesima volta. E il grande paradosso è che con la sua prima grande canzone popolare ‘Una rosa blu’, portata al Festival nel 1982, non riuscì neanche ad entrare in classifica.

Un caso da manuale che si ripeterà qualche anno dopo con ‘Confusa e felice’ di Carmen Consoli. Già, perché a quel punto a rimettere in piedi Zarrillo fu il popolo dei dischi, che fece arrivare a Una rosa blu alta nella classifica delle vendite. A quel punto tutti capirono che era nato un giovane cantautore da tenere sott’occhio.

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E Sanremo ha fatto la sua parte nel 1987, quando Zarrillo vince sul palco dell’Ariston con La notte dei pensieri. Una canzone d’amore totale che lo fa diventare cantante popolarissimo tra le coppie e meno tra i giovani.

L’anno successivo, come da convenzione per il vincitore, partecipando nuovamente al festival, un crollo netto al 13° posto della classifica finale, con la relativa onta che lo ha accompagnato. Ma il pubblico no.

Quello è rimasto fedele. Pronto per vederlo di nuovo in grande spolvero nel 1994, quando Zarrillo è tornato sul palco di Sanremo con Cinque giorni, anche in questo caso una canzone d’amore totale diventata popolarissima. Da qui in poi il Festival è stato un po’ la ‘casa’ del successo di Zarrillo. Così nel 1996 è arrivato L’elefante e la farfalla, nel 2001 L’acrobata, poi altre partecipazioni fino al 2017 con Mani delle mani. Quest’anno Michele torna a volere occupare un posto a Sanremo con Nell’estasi o nel fango.

Qualcuno poi dovrebbe ricordare a Zarrillo di riattivare il suo profilo Instagram, che, nonostante i quasi 10 mila follower, è fermo da novembre: https://www.instagram.com/michelezarrilloofficial/.

E come potrebbe Michele attrarre i giovani? Dovrebbe tornare indietro nel tempo. Nel 2008. Quando in un dopofestival condotto da Elio e le Storie Tese abbracciò la chitarra e decise di mostrare il suo vero essere nascoto da anni e anni di brani melensi:

Forza Michele. Ti vogliamo così!

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