La sua è stata “Una vita apparentemente perfetta” , come recita il titolo del suo nuovo libro in uscita martedì prossimo per la Mondadori. Michelle Hunziker non è stata, infatti, sempre felice: per cinque anni è stata psicologicamente prigioniera di una setta.
Lo racconta a cuore aperto nel suo libro, e lo ha anticipato in una intervista rilasciata al Corriere.
“È la prima volta – confessa – che racconto questa storia. Finora ho nascosto tutto persino a mia madre, l’unico con cui ne ho parlato è stato mio marito Tomaso (Trussardi, ndr).”
Tutto è cominciato all’apice di una vita felice: poco più che ventenne, moglie di Eros Ramazzotti e madre della (allora) piccola Aurora. In quel periodo conosce una pranoterapeuta, Clelia, che le risolve il problema della caduta dei capelli, la fa riavvicinare al padre, e le sta vicino nei momenti difficili.
“Ti catturava per la bellezza e la purezza. La sua delicatezza e l’ossessione per l’accudimento la rendevano materna: era un fiore pericolosissimo” ricorda la Hunziker. Sì, perché Clelia riesce a plagiarla con la storia che soltanto mantenendosi pura a tenendo alla larga le persone negative, può essere felice e diventare una “guerriera della luce”.
Michelle le crede e mette in pratica le sue presunte dritte: allontana famiglia e amici, il matrimonio va a rotoli, ma arriva il successo.
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Nel 2006 riesce a recidere il cordone ombelicale con la setta. Ma a caro prezzo: “Ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta”.
Oggi Michelle è una donna, compagna e mamma serena che ha deciso di raccontare una fase dolorosa della sua vita per uno scopo preciso.
“I ragazzi dell’età di Aurora si fanno domande, cercano i valori. Vorrei solo dire di credere negli affetti veri e non nei “maestri”. Se è capitato a me non deve per forza capitare a tutti”.