Ex Miss Italia e attrice di successo. Miriam Leone ha tutto quello che si può desiderare, ma attenzione: la vita pubblica e quella privata spesso e volentieri possono essere due aspetti molto diversi dell’esistenza di una stessa persona. E proprio lei lo sa bene, come ha raccontato in una intervista per ‘Vanity Fair dove si è messa a nudo raccontando le sue fragilità e le difficoltà che ha dovuto affrontare. A partire dall’adolescenza, fase critica sia per i vip che per i nip.
“Vengo da una famiglia a cui il cibo non è mai mancato – ha rivelato – ma che durante la mia infanzia ha avuto importanti difficoltà economiche. In un certo periodo abbiamo dovuto tirare la cinghia. Era l’epoca in cui sembrava che per decreto divino ogni ragazzo dovesse indossare una maglietta Calvin Klein e a me, quella maglietta, i miei non potevano proprio comprarla. Alla fine agguantai un’imitazione che misi con la vergogna di chi può essere scoperto da un momento all’altro. Pensavo in continuazione che qualcuno mi avrebbe smascherato. Sembra stupido, ma si trattava di angosce terribili, angosce da insicurezza, angosce da batticuore”.
Nonostante sia una bellissima 34enne, anche lei ha sofferto le pene d’amore.
“Ho sofferto per amore – ha raccontato – prima di capire cosa fosse l’amore. Le donne dei romanzi che leggevo, ovviamente, erano tutte sventurate. Sventurate loro e disgraziatissime le eroine dei cartoni animati della mia generazione, la generazione Bim Bum Bam. Pollyanna, Lady Oscar, Georgie. Tutte più o meno abbandonate o orfane, così abbandonate da farti sentire in colpa per essere stata felice, o addirittura di essere viva. Più mancava un contatto fisico, più mi struggevo. L’amore a una certa età era così: patimento e dolore. ‘Non sarò mai all’altezza’, mi dicevo mentre il bello di turno, ignaro, mi passava davanti in motorino”.
“L’amore romantico – ha concluso – magari corrisposto, è una fortuna che capita poche volte. Quello fugace è tutta un’altra storia che non sempre vale la pena vivere. Nel mio frigo non manca mai un limone da buttare. Nasce giallo, diventa verde, poi fa la muffa. La vita da single, signori, è così. Le zie però, il corredo di nozze tutto ricamato a mano, stupendo, lo hanno messo coscienziosamente da parte. Un giorno, dicono, me lo daranno: ma solo se mi sposo. Non demordono, loro”.
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