Cronaca Social

Modella precipita da un burrone per un selfie estremo: morta a 21 anni

La modella Madalyn Davis vittima di Kilfie. I dettagli della tragedia avvenuta in Australia.

Morire per una foto. Non da vendere o da mettere nella scrivania del lavoro o nella mensola di casa. Ma da fare vedere a tutti online. E fallire. Perché il risultato è la morte.

È stato l’ennesimo caso di kilfie la morte di Madalyn Davis, la modella e social influencer ventunenne, morta precipitando da un burrone per un selfie estremo.

È accaduto tutto in Australia, continente per ora al centro delle cronache per gli immensi incendi e la morte degli animali. Luogo della tragedia è stata la Diamond Bay che tradotto darebbe ‘baia del diamante’, uno scorcio di paesaggio molto bello sul mare. Madalyn si trovava lì. Pronta a stupire i suoi 21mila influencer con una foto. Ha messo male i piedi, ha perso l’equilibrio ed è precipitata, davanti agli amici impotenti. Un destino che si è autodistrutto volando giù per 30 metri.

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Inutile cercare le foto del passato di questa ragazza su Instagram. Per delicatezza qualcuno lo ha ormai reso privato. Non è la prima volta che capita proprio lì una cosa del genere. Ad Agosto, sempre in Australia perse la vita una ragazza di 27 anni allo stesso modo, provando a scattare una foto con lo sfondo di quel panorama meraviglioso. Vale la pena perdere la vita per tutto questo? Per gli altri? Per cercare il selfie perfetto?

Dei parametri di sicurezza erano state create dopo la prima morte. Ma Madalyn è morta lo stesso. Forse per avere scavalcato, forse distratta dal suo sogno di volere essere la numero uno, in un mondo dove se non ti fai notare non sei nessuno e dove essere anonimi sembra quasi essere diventato un delitto.

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Al di fuori del proprio egoismo del farsi vedere, tecnicamente la modella è rimasta vittima di un fenomeno orribile, ovvero quello dei selfie estremi, che ormai da anni sono la causa più stupida della morte di tanti giovani. Roba degna dei Darwin Award, ovvero la classifica delle morti più imbecilli che gli americani – loro sono capaci di ridere cinicamente anche sulle tragedie – fanno annualmente.

Anche in Italia le vittime di kilfie stanno aumentando sempre più. Un ragazzo nel modenese è morto dopo essere precipitato da 40 metri per farsi la foto in un capannone. A Modena due ragazzi sono morti travolti da un’auto in autostrada mentre si facevano un selfie rasente la carreggiata. Un fenomeno stupido e orribile quelli dei selfie estremi, che è tempo di tenere sotto controllo.

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