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Monstera deliciosa

Monstera deliciosa: la pianta da appartamento facile da curare

La Monstera deliciosa è una pianta sempreverde e rampicante appartenente alla famiglia delle Aracee, diffusa nella zona compresa tra il Messico e il Canale di Panama. Può essere perfetta come pianta ornamentale da interno, grazie alle sue foglie grandi e di colore verde lucente. Ma scopriamo come coltivarla e quali sono le sue esigenze.

Monstera deliciosa

Vedere i suoi fiori è un avvenimento molto raro e potrebbe anche non accadere mai. Tuttavia questa pianta non viene scelta per questi ma proprio per la sua maestosità. Seguire degli accorgimenti specifici ti permetterà di coltivare e prenderti cura di una Monstera deliciosa perfetta, in salute e con le foglie lucenti, verdi e sane.

Accorgimenti per una Monstera deliciosa sana e bella

Luce: la pianta va posizionata in una zona vicina ad una finestra ma evitando un’esposizione ai raggi solari diretti, perché c’è il rischio che le foglie si brucino.
Temperatura: la Monstera deliciosa riesce ad adattarsi molto facilmente agli ambienti ma preferisce temperature che vanno dai 18°C ai 27°C. Attenzione a tenerla al riparo da venti forti, piogge o sbalzi di temperatura improvvisi.

Monstera deliciosa

Irrigazione: il terreno di questa pianta deve essere sempre umido ma senza eccessi o ristagni di acqua che potrebbero far marcire la pianta. Infatti prima di innaffiare bisogna verificare che il terreno si sia leggermente seccato e poi si procede con l’irrigazione.
Concimazione: il periodo adatto è quello tra primavera e estate; al contrario in inverno questa va ridotta o addirittura evitata. Nei periodi di fioritura la frequenza è di una o due volte al mese, con almeno 15 giorni di riposo. In base al tipo di concime si fanno le giste diluizioni.

Monstera deliciosa

Potatura: le foglie rovinate o ingiallite vanno rimosse, in modo che la pianta sia sempre in ottima salute.
Travaso: se la Monstera deliciosa è diventata troppo grande va spostata in un vaso adatto e più grande. Si consiglia di farlo almeno dopo 2-3 anni dopo l’ultimo travaso.