Una morte assurda, una famiglia distrutta, una intera comunità incredula. Lee Dingle è morto per colpa di un’onda al mare mentre giocava con i figli.
L’uomo, un ingegnere di Raleigh nella Carolina del Nord, ieri era al mare con la famiglia sulla spiaggia di Oak Island quando è avvenuta la tragedia. A raccontarla è stata la moglie Shannon con un post su Instagram.
“Il mio compagno, il mio amore, e la mia casa – ha scritto – sono morti ieri dopo uno strano incidente. Lee stava giocando sulla spiaggia con tre dei nostri bambini quando un’onda lo ha colpito e gli ha fatto sbattere la testa nella sabbia. Si è rotto il collo e la gola si è gonfiata così tanto che il suo cervello è stato privato dell’ossigeno per troppo tempo. Alcune persone e i nostri bambini hanno provato a salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare”.
Lee, dunque, è morto così. Una intera comunità è scioccata perché la famiglia Dingle era conosciuta, amata e stimata. Lee e Shannon si erano conosciuti appena maggiorenni e da allora non si erano più lasciati (sono stati insieme quasi trenta anni). La coppia aveva sei figli alcuni dei quali adottati e una nata con una paralisi cerebrale infantile. Quando l’assicurazione non ha dato loro il finanziamento per acquistare una sedia a rotelle elettrica, l’intera cittadina si era mobilitata per risolvere il problema.
Non è tutto. Lee era molto amato perché aveva aiutato tantissime famiglie. Era un ingegnere specializzato in costruzioni con problemi strutturali e lavorava presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza nel settore Usar, (Urban and Search Rescue), cioè nel dipartimento incaricato di evacuazione e salvataggio in caso di catastrofi come terremoti o alluvioni.
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