“Il fatto che lavorasse l’ha tenuta in vita di più di quanto la malattia le potesse permettere“.
Così Davide Parenti, autore delle Iene, intervistato dal Messaggero, parlando di Nadia Toffa,
“Soffrivamo il fatto che lei soffrisse – ha affermato Parenti – È stata bravissima a portare avanti tutto, nonostante gli attacchi e le operazioni, ma è difficile stare vicino a una persona che ha il destino segnato. E Nadia lo sapeva. È andata avanti lo stesso, ha condotto il programma sapendo che sarebbe finita così“.
“Quando ti dicono che hai quella cosa – ha aggiunto l’autore della trasmissione dove ha ‘battagliato’ la Toffa – in quel posto, e di quel tipo, basta che guardi su internet per leggere che hai al massimo dieci mesi. Lei ne ha fatti venti“.
L’ultima volta che la Toffa è apparsa in televisione è stato nel mese di maggio: “Veniva e faceva i balletti. Qualcuno sui social si è accorto della sua difficoltà. Ma lei comunque faceva tutto. Non è riuscita a venire solo all’ultima puntata, le altre le ha fatte tutte. Purtroppo le sue condizioni si sono aggravate proprio all’ultimo“.
“Lei diceva che non voleva essere trattata da malata – ha ricordato Parenti – Chi ha il cancro finisce per essere considerato dagli altri quasi una non persona, e allora meglio considerarsi un guerriero che un malato. Un guerriero è uno che non ha alcuna intenzione di spegnersi“.
I funerali di Nadia Toffa si sono svolti oggi – venerdì 16 agosto – a Brescia, officiati da don Maurizio Patriciello.
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