Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’UDC è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione antimafia Basso profilo della DDA di Catanzaro. L’abitazione romana del parlamentare è stata perquisita stamane dalle forze dell’ordine su disposizione della procura di Catanzaro.
Arrestato anche l’assessore al Bilancio della Regione Calabria e segretario regionale dell’Udc, Francesco Talarico.
Cesa, in una nota: «Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato».
Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione DC: «Lorenzo Cesa è un galantuomo, lo conosco da decenni e sulla sua onestà metto la mano sul fuoco. Suppongo che la sua iscrizione nel registro degli indagati sia un atto dovuto in quanto segretario che ha presentato le liste udc in Calabria, al cui interno erano gli arrestati. Per fortuna Gratteri è un magistrato autorevolissimo e stimato per la sua autonomia,sono dunque sicuro che la vicenda si chiarirà in tempi rapidissimi. Capisco le ragioni di stile,ma penso che Lorenzo abbia fatto male a dimettersi da segretario del suo partito, essere indagati – per giunta per circostanze oggettive – non significa perdere credibilità».
I senatori di UDC, Antonio De Poli, Antonio Saccone e Paola Binetti, in una nota congiunta: «Piena e totale solidarietà al nostro segretario nazionale, Lorenzo Cesa. Siamo scossi. E siamo certi che potrà dimostrare la sua totale estraneità. Confidiamo nell’operato della Magistratura, nell’auspicio che si possa fare chiarezza quanto prima».
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