Raramente è buona la prima. Come al cinema così in amore. Lo conferma la scienza.
Sembrerebbe, infatti, che ognuno di noi, nell’arco della propria vita, si innamori di tre persone. Ma solo l’ultima è “quella buona”.
Proprio così. Si possono vivere tante storie, numerosi flirt, ma il cuore batte veramente per sole tre persone, anche se in maniera differente.
Il “primo amore”, quello che dicono che “non si scorda mai”, è un sentimento romantico, da libro Harmony o da favola Disney. Gli ingredienti ci sono tutti: principessa, principe azzurro, castelli (in aria), farfalle nello stomaco. Più che amore è infatuazione. O meglio, si è innamorati dello stato “felice” in cui ci si trova. Oltre questo, di solito, non vi è niente altro perché spesso mancano affinità con il partner. Quindi, dopo l’euforia iniziale, la relazione perde colpi e ci si lascia.
Poi arriva “la seconda volta”. È l’amore tormentato (chi non ne ha avuto uno?!), quello che fa soffrire perché dall’altra parte c’è una persona completamente diversa da noi. E anche se gli opposti si attraggono, come recita un vecchio adagio, questa relazione è destinata a naufragare perché basata su bugie, lacrime e gelosia.
Alla fine c’è lui, il terzo amore. È quello che ti coglie all’improvviso, quando meno te lo aspetti. Arriva quando hai deciso di dire basta all’amore o quando stai vivendo la tua vita secondo ben altre priorità. Ed è quello che ti fa capitolare. È l’amore con cui passare il resto della vita.
Che ne dite, sarà vero quello che dice la scienza?
Leggi anche: Il cocomero che stai comprando è maturo? Lo dice la Scienza.