Il 2020 è iniziato da pochi giorni e con lui ha preso il via un nuovo decennio. Da qualche settimana a questa parte, quando si parla del nuovo anno si chiama in causa un consiglio tanto semplice quanto importante. Di cosa stiamo parlando? Del fatto di non abbreviare 2020 sui documenti. La cosa giusta da fare è scrivere la data per intero.
Se vuoi scoprire come mai, nelle prossime righe ti spieghiamo il motivo di questo semplice quanto fondamentale accorgimento che dovresti cominciare ad adottare fin da subito se vuoi evitare spiacevoli conseguenze.
Perché scrivere 2020 per intero
Premettiamo il fatto che, almeno per ora, non è stato diramato nessun consiglio ufficiale relativo al fatto di non abbreviare 2020 sui documenti. Chi si chiede come mai lo fa perché ha ricevuto un messaggio su WhatsApp o perché ha letto altri articoli sul tema.
Attenzione, però: questo non significa che la dritta non abbia senso. Per capire come mai basta guardare un attimo al formato della data con l’anno abbreviato. Se ci si trova davanti alla data scritta così “10/1/20”, se si hanno intenzioni poco oneste si può correggere l’anno scrivendo 2021.
In questo modo, si possono modificare le date delle fatture e far slittare i termini di pagamento, con possibili danni riguardanti i bilanci aziendali e personali. Ribadiamo ancora una volta che il consiglio in questione non ha nulla di ufficiale. Chi ha ricevuto il messaggio WhatsApp lo ha inoltrato anche perché attirato dalla dicitura “consulenza legale gratuita”.
Come hanno sottolineato diversi siti di debunking, nessun avvocato si è prestato gratuitamente a fornire questo consiglio. Ripetiamo ancora una volta il fatto che, in ogni caso, la dritta ha un senso. Per esssere davvero precisi bisognerebbe specificare che la data si può cambiare anche intervenendo sul giorno e sul mese. Non è come cambiare l’anno, ok, ma anche in questo caso i danni si possono fare.
Alla luce di quanto appena specificato, la cosa giusta da fare sarebbe quella di scrivere la data per intero, anche quando non è espressamente richiesto. Questo vale sia per il giorno, sia per il mese, sia per l’anno, il che significa apporre uno zero quando si ha a che fare con i primi nove giorni dei mesi compresi tra gennaio e settembre. Chi vuole, può anche apporre un apostrofo davanti al 20. La cosa migliore da fare, ribadiamo, è scrivere la data per intero.
Concludiamo ricordando che in Italia questo consiglio è stato diffuso tramite una catena di Sant’Antonio sugli smartphone, mentre negli USA si sono impegnati a diramarlo i professionisti di un Dipartimento di Polizia del Maine.