Cronaca Social

Non c’è più posto nei cimiteri? Arriva la soluzione ‘curiosa’ contro il sovraffollamento

Dal Regno Unito arriva la proposta di seppellire i morti lungo strade e piste ciclabili.

Se l’unica cosa certa è la morte, domani rischiamo di non avere più posto per seppellire i defunti. Lo dicono i dati. Si continua a nascere e, quindi, a morire mentre gli spazi sul nostro pianeta restano gli stessi. E allora cosa fare? Ebbene, c’è chi ha pensato ad una soluzione.

Dimenticate le bare lanciate nello spazio o lasciate su altri pianeti come ha raccontato certa letteratura perché la soluzione è molto più semplice e a portata di mano: seppellire i morti lungo le autostrade e le piste ciclabili.

La proposta arriva direttamente dal Regno Unito dove è stato stimato che lo spazio per le sepolture finirà entro cinque anni. A proporre questa apparentemente bizzarra dalle pagine del ‘Journal of the Royal Society of Medicine’ è stato John Ashton, ex presidente della ‘Faculty of Public Health’, l’associazione di medici e di specialisti di medicina inglese. Secondo Ashton si tratterebbe non soltanto di una soluzione al problema della mancanza di spazio, ma anche di una scelta molto più eco-sostenibile delle attuali (meglio anche del forno crematorio che inquina l’aria). Le spoglie verrebbero lasciate degradare in materiale organico che poi andrebbe a concimare i terreni (a maggio lo Stato di Washington ha legalizzato il compostaggio di cadaveri).

Un sistema indubbiamente più ecologico delle sepolture convenzionali. Uno studio americano, infatti, ha calcolato che per l’eterno riposo dei cari estinti negli USA si utilizzano ogni anno 13 milioni di kg di legno, equivalente a 1,6 milioni di ettari di foresta (i quali sarebbero capaci di sottrarre 65 milioni di tonnellate di anidride carbonica). Senza tenere conto delle 2.700 tonnellate di rame e bronzo, le 104 di acciaio e le 1.636.000 tonnellate di cemento per le tombe.

Insomma, una soluzione buona anche per l’Italia che non se la passa di certo meglio del Regno Unito. Nel nostro paese, infatti, ci sono liste d’attesa per un loculo nelle grandi città come Agrigento, Varese e Palermo.

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