Federica Lucchesi ha 25 anni e vive a Livorno. E’ giovane ed è precaria, come moltissimi suoi coetanei.
La sua storia, raccontata da Il Tirreno ha dell’incredibile.
Federica non trovava lavoro. Riusciva anche a fare qualche colloquio, ma poi le davano il benservito. La mettevano alla porta non perché fosse incapace, ma perché aveva qualche chilo in più.
Sì, proprio così. Federica veniva discriminata per il suo peso.

Il suo calvario è iniziato 2 anni con la fine del servizio civile. Cominciò a cercare lavoro. Arrivò il primo colloquio per un ristorante. “Sei brava, domani ti chiamiamo e inizi subito” le dissero. Ma la telefonata non arrivò mai e Federica impiegò poco a scoprire che avevano assunto un’altra ragazza.
Poi fu la volta di uno stabilimento balneare. Iniziò a lavorare con la promessa di un contratto. I ritmi erano massacranti, ma non mollò. Quando chiese del contratto non ancora firmato venne licenziata.
Federica non si scoraggiò e continuò la sua ricerca. “Non vai bene, non credo che saresti abbastanza veloce fra i tavoli” si sentì dire dai gestori di un ristorante che cercavano una cameriera. Tuttavia, grazie ad una lavata di capo fatta dalla mamma della ragazza ai proprietari, Federica riuscì ad essere assunta con contratto a chiamata e reperibilità fino alle 20.30.
Le cose sembravano finalmente andare per il verso giusto, la 25enne si destreggiava bene fra i tavoli e riusciva addirittura a gestire da sola 70 coperti. Ma poi fu lei a licenziarsi: il contratto non arrivava e i proprietari del ristorante continuavano a ripeterle che il suo fisico “comincia a scricchiolare” e che non avrebbe retto i ritmi estivi.
Oggi Federica ha qualche chilo in meno, ma è ancora in cerca di un lavoro, e soprattutto di persone che non la umilino per il suo peso.
Per la cronaca: in 2 anni ha inviato circa 800 curriculum.
