Cronaca Social

Omicidio Luca Sacchi, parla Valerio Del Grosso: “Non volevo ucciderlo”

Ecco cosa ha scritto il Gip Corrado Cappiello nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere lunga 8 pagine con cui sono stati convalidati gli arresti.

La “volontarietà dell’omicidio appare indiscutibile tenuto conto dell’arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta“. È quanto scrive il gip Corrado Cappiello nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere lunga otto pagine, con la quale ha convalidato il fermo di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati dell’omicidio di Luca Sacchi avvenuto mercoledì sera 23 ottobre nel quartiere Colli Albani di Roma.

Insomma, non è credibile quanto, invece, sostenuto dall’esecutore materiale dell’assassino, Valerio Del Grosso: “Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa“.

Riguardo Pirino, invece, il gip ha scritto che la notte della cattura il giovane “preso dal panico dopo una telefonata con la nonna, già contattata dalla polizia, era fuggito di casa in maglietta, pantaloncini e ciabatte senza dare spiegazioni se non quella ‘io non c’entro un c…’. Le ricerche serrate nello stabile, in zona via Teano, hanno portato al ritrovamento di Pirino sul terrazzo, nascosto nel buio dietro una cancellata che aveva scavalcato per non farsi trovare dai poliziotti“.

Luca Sacchi e la fidanzata

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Ma non è tutto. Nell’ordinanza si parla anche di una terza persona, un amico della vittima, un ragazzo con precedenti per droga, contatto comune fra Sacchi e Del Grosso, e che era presente “al momento dell’esplosione del colpo di pistola” ma si è allontanato “prima dell’arrivo dei carabinieri“.

Un testimone, invece, ha dichiarato di “aver raggiunto verso le 23 circa nei pressi del pub, l’amico Luca e la sua fidanzata Anastasia per trascorrere assieme la serata, allontanatosi di qualche passo per telefonare notava giungere lungo via Bartoloni una vettura di colore grigio con strisce nere sui fianchi che parcheggiava pochi metri di distanza dai due giovani“. Dall’auto “scendevano due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta di ginnica color nero, mentre l’altro con una tuta ginnica di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all’estremità“. “I due uomini – prosegue nel racconto – gridavano alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara le colpiva violentemente la testa“.

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