Omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà è l’accusa ipotizzata nei confronti del fidanzatino di Noemi Durini, reo confesso dell’omicidio.
Una accusa formulata, secondo quanto riportato da Repubblica, sulla base della testimonianza di un amico del ragazzo al quale il 17enne tempo addietro avrebbe confessato l’intenzione di suicidarsi o di uccidere la fidanzata. Il giovane, si ipotizza, non accettava l’idea di essere lasciato dalla ragazza. Sembra, quindi, affievolirsi l’ipotesi del papà di Noemi che accusava il genitore del ragazzo di essere l’autore dell’omicidio.
Intanto, nell’attesa dell’interrogatorio di oggi, è guerra aperta fra le due famiglie che gettano veleno l’una contro l’altra.
Il padre del ragazzo ha raccontato: “L’ho visto cambiare di giorno in giorno, peggiorare da quando aveva conosciuto quella ragazza”.
Imma Durini gli ha risposto dai microfoni di Quarto Grado: “Hanno calunniato mia figlia, che invece voleva fare la crocerossina con quel ragazzo. E’ nata in una famiglia sana: mentre lei (riferito al padre del fermato, ndr) non la poteva vedere, perché suo figlio doveva diventare il secondo delinquente come lei“.
La madre del 17enne ha rincarato la dose a Pomeriggio Cinque: “So che Noemi ha fatto la colletta per comprare una pistola e uccidere me, mio marito e mia figlia dodicenne. E’ diabolica”.
Intanto il papà della vittima continua ad incolpare i genitori del giovane. “Aveva un odio per mia figlia che non era comprensibile – ha affermato riferendosi al padre del reo confesso – e ne faceva le spese anche il ragazzo. Un mese fa lo hanno cacciato di casa. Andava a dormire nelle baracche e io l’ho portato a casa mia, gli compravo i vestiti, le sigarette”.
“Mia figlia quella mattina è uscita per chiarire – ha detto – e appena è salita in macchina il ragazzo deve averla tramortita con un pugno. Poi è andato a casa e il padre ha visto la situazione e ha detto ‘ci penso io’. Ha fatto tutto lui, ha fatto festa come un bambino a Disneyland”.
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