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Torna l’ora solare: quando cambiare le lancette (e a che serve)

Domenica 27 ottobre 2019 le lancette si spostano per l’ora solare: ecco cosa comporta questo cambiamento.

L’inverno sta arrivando, diceva una nobile casata di una famosa serie tv. E in effetti l’ora solare, che torna nella notte tra il 26 e il 27 ottobre, sancisce ufficialmente il predominio della stagione fredda.

Ma cos’è di preciso l’ora solare? E le lancette andranno avanti o indietro? Cerchiamo di rispondere a tutte le curiosità, con una piccola anticipazione: è probabile che tra sei mesi non dovremmo più preoccuparcene.

Ora solare, lancette avanti o indietro?

Iniziamo dalla risposta più semplice: le lancette dell’orologio si spostano indietro di un’ora alle 3 della notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre. Questo perché fa buio più presto quindi si segue (per l’appunto) l’andazzo della luce solare.

Nei giorni a seguire si anticipano (per convenzione) alba e tramonto. Ciò che ne deriva sono giornate apparentemente più corte.

Perché l’ora solare cambia di notte?

In realtà il motivo del cambio in notturna è molto più semplice di quanto si pensi. A quell’ora, generalmente, si dorme. E proprio per questa ragione circolano meno mezzi pubblici, meno auto, meno mezzi di trasporto. Questo fa in modo che il disagio del cambio orario – seppur ormai in molti casi sia automatico – sia meno percebile.

cambio ora, ragazza guarda orologio

In più, generalmente, rende meno difficile la transizione per chi è in viaggio: le 3 di notte sono un orario in cui difficilmente si parte (o si arriva), fatta eccezione per poche occasioni. L’orario è stato scelto di comune accordo tra tutte le località geografiche che condividono il nostro fuso orario.

Quando è nato il cambio d’ora?

Il cambio d’ora non è una trovata moderna. L’ora solare e l’ora legale sono vecchie di secoli e vedono le loro radici affondare fino al 1794, quando lo scienziato americano Benjamin Franklin, ne teorizzò l’importanza sul quotidiano francese Journal de Paris.

ora solare Benjamin Franklin
Benjamin Franklin

Franklin spiegava quanto l’ora solare fosse essenziale per risparmiarele candele. Tuttavia, le sue idee furono trovate stravaganti: anche se non sta proponendo di “spostare il tempo”, pensava che lo spostamento delle lancette dovesse essere accompagnato anche con tasse sulle persiane e divieti sulla circolazione notturna.

Così, Franklin fu messo da parte. Nonostante ciò, nel 1879, la sua idea venne ripresa dall’astronomo e meteorologo Cleveland Abbe, che propose l’uso di zone temporali tra stati contigui, per previsioni meteo più accurate.

Sempre nel 1879, dal Canada il dottor Sandford Fleming sottolineò quanto fosse importante un tempo “coordinato”. Infine, nel 1883, l’America del Nord provò ad utilizzare un’ora locale propria. L’unico problema è che fu un progetto abbozzato, che diede non pochi problemi con i trasporti.

Tuttavia, il cambio d’ora solare e stagionale è “nato”, per così dire, nel 1916. In quel di Londra, infatti, la Camera dei Comuni approvò per la prima volta il British Summer Time, un’iniziativa che – imponeva agli inglesi di spostare le lancette un’ora avanti durante l’estate e di riportarle indietro durante l’inverno.

Dal 1996 tutti i paesi dell’Unione Europea adottano lo stesso calendario per l’ora legale. Fino all’ottobre 2011 anche la Russia adottava lo stesso sistema, ma poi è passata a sperimentare l’ora legale permanente, arrivando infine a ripristinare invece l’ora solare.

A che serve il cambio d’ora?

L’obiettivo primario del cambio d’ora, in realtà, è molto vicino a quello che si era proposto Benjamin Franklin: il risparmio energetico. Quando si applica l’ora legale si consente un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica.

Va da sé dunque che il ritorno all’ora solare in realtà è accompagnato da un maggiore utilizzo di corrente elettrica. Tuttavia, ritornare a questa ora è ritenuto necessario per via delle ripercussioni sul benessere e sulla salute, che sono state accertate negli ultimi anni.

Ora solare, come incide sulla nostra salute

Quando si passa dall’ora solare all’ora legale buona parte della popolazione lamenta disturbi relativi al ciclo sonno-veglia. Si tratta di un fenomeno simile al jet-lag che si verifica quando si cambia fuso orario.

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In buona sostanza si avvertono giramenti di testa, nausea, dolori articolari. Al contrario, quando si torna all’ora solare si dorme un’ora in più, cosa che impatta positivamente sulla nostra salute. Ciò è stato dimostrato da diversi studi (svolti in Università di tutta Europa e oltre).

Per esempio, è stato dimostrato che adattare la propria vita al ritmo naturale del sole fa sì che si soffra in maniera inferiore di problemi cardiorespiratori e, addirittura, psicologici. Seguire l’andamento del sole permette infatti di sfuggire ad ansia e depressione e accompagna naturalmente verso il sonno serale.

Ora legale e ora solare: dureranno per sempre?

Risparmio energetico vs benessere: un testa a testa niente male. Eppure diversi Stati sono del tutto contrari all’ora legale e vorrebbero mantenere per sempre l’ora solare. All’inizio di quest’anno il dibattito è tornato al Parlamento Europeo che sostanzialmente ha stabilito che ogni Stato può scegliere ciò che preferisce.

ora solare

In Italia un recente sondaggio del Codacons ha sottolineato una situazione piuttosto difficile: in maniera quasi sorprendente, il 50% vorrebbe solo l’ora solare, mentre il restante 50% vorrebbe l’ora legale. Una condizione di parità che rende piuttosto difficile la scelta.

Lo Stato ha tempo per decidere fino al 29 marzo 2020: dopodiché dovrà prendere una decisione.