Ha pagato più del dovuto. E ora il Fisco deve rimborsarla. Sì, succede anche questo, ovvero che l’Agenzia delle Entrate debba restituire soldi ad una celebrità.
Per una volta, dunque, il binomio vip-Fisco non è sinonimo di evasione fiscale. L’integerrimo contribuente di questa storia è Orietta Berti. La cantante di “Fin che la barca va”, ha vinto il ricorso in Cassazione contro l’erario che ora deve restituirle 50mila euro.
Si tratta dell’Irap che l’artista ha versato nel periodo 2002-2007. Versamenti che non doveva fare perché Irap è l’imposta regionale sulle attività produttive e lei non è un’azienda.
“Non ha una struttura organizzativa imprenditoriale che può essere soggetta al versamento dell’Irap. Non esiste una Orietta Berti spa, ma solo lei e la sua voce quando canta” ha spiegato Alberto Gambetti, l’avvocato della cantante. Orietta è abituata a fare tutto da sé e non ha nemmeno una segretaria.
E allora perché ha pagato?
“Abbiamo consigliato alla signora Berti di pagare – ha dichiarato l’avvocato – perché qualora non lo avesse fatto, avrebbe ricevuto cartelle esattoriali con sanzioni e interessi che poi una volta impugnate non vengono restituiti. Inoltre, sarebbe stato un danno d’immagine essere considerata evasore in caso di ricezione delle cartelle, così l’artista che è sempre stata trasparente le ha pagate. Infine, abbiamo fatto scattare i ricorsi in commissione tributaria”.
Questi 50mila euro vanno a sommarsi ai 28milioni di vecchie lire che la cantante aveva ottenuto in seguito ad altri due ricorsi fatti per lo stesso motivo.
Fisco recidivo…