Svolta nel caso della 25enne pakistana, residente a Brescia, uccisa nel suo paese d’origine.
Sono stati, infatti, fermati, con l’accusa di omicidio il padre, un fratello e uno zio di Sana Cheema.
La notizia è stata confermata da fonti giornalistiche pachistane, autorità pachistane in Italia e dall’ambasciata italiana a Islamabad.
La ragazza sarebbe stata uccisa per avere rifiutato un matrimonio combinato dal momento che avrebbe voluto sposare un italiano.
La famiglia, invece, sostiene che la giovane sia morta per un infarto ma gli investigatori pensano che sia solo un modo per depistare le indagini.
Il delitto è avvenuto nel distretto pachistano di Gujarat, dove la giovane era nata e dov’era tornata dalla famiglia un paio di mesi fa.
A Brescia aveva frequentato le scuole e cominciato a lavorare in un’autoscuola.
I familiari della vittima, fino a poco tempo fa, vivevano nella città lombarda, dopodiché si erano trasferiti in Germania per trovare migliori condizioni lavorative.