Stop alle preghiere a scuola. Si tratta della scuola “Ragusa Moleti” di Palermo frequentata da bambini che hanno un’età compresa fra i tre e i sei anni. A prendere questa decisione è stato il dirigente scolastico Nicolò La Rocca che ieri ha diffuso ha circolare con direttive molto chiare.

Agli insegnanti si vieta “la celebrazione di atti di culto, riti o celebrazioni religiose nella scuola durante l’orario scolastico o durante l’ora di religione cattolica, atteso il carattere culturale di tale insegnamento”.
Insomma, niente più preghiere prima dell’inizio delle lezioni e durante l’ora di religione, e neanche “canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda”.
E per mettere subito in chiaro che non si tratta di uno scherzo, il dirigente ha fatto rimuovere dalla scuola una statuetta della Madonna e alcune immagini religiose tra cui una di Papa Francesco. Il crocifisso è ancora appeso alle pareti.
Al momento la circolare ha avuto applicazione solo nella sede principale della scuola, ma a breve la stessa sorte potrebbe toccare a preghiere e immagini sacre delle due succursali Sunseri ed ex Pestalozzi.
Immediate le reazioni politiche.
“Non fa male a nessuno avere un’immagine sacra. Mi sembra che c’entri poco la libertà e c’entri molto l’ideologia in questo atto di questo preside” ha affermato a ‘Radio Vaticana Italia’ il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.
Mentre il senatore di Forza Italia Renato Schifani ha dichiarato: “sembra un gesto dettato dalla volontà di imporre laicismo e anticlericalismo all’interno delle aule scolastiche“.