Il vaso di pandora è stato scoperchiato ed ora è un vero e proprio tutti contro tutti al grido di battaglia ‘si salvi chi può’. Stiamo parlando del Pamela Prati gate.
Oggi a parlare è di nuovo lei, la protagonista di uno dei più controversi casi mediatici a metà strada fra il gossip e il thriller psicologico (con una incursione in quello legale). Pamela Prati lo fa attraverso il suo blindatissimo profilo Instagram da dove risponde all’avvocato Carlo Taormina.
Quest’ultimo, qualche giorno fa, era intervenuto sulla questione.
“Volevano che io andassi da Barbara D’Urso – ha raccontato – a testimoniare che Mark Caltagirone esisteva. Fu Pamela Prati a chiedermi questa cosa. Io ho detto di no, non sono caduto nella loro trappola. Sarei risultato una pedina della truffa complessiva. È stata proprio Pamela Prati a chiedermi di andare ospite dalla D’Urso, avrebbe gradito che fossi andato con le due agenti, la Michelazzo e la Perricciolo. Ho tenuto il gioco fino a quando ho avuto la prova in mano che fosse una farsa. E così ho rimesso il mandato”.
Oggi, appunto, la Prati ha detto la sua in merito a quella dichiarazione.
“Riguardo alle dichiarazioni rilasciate dall’avvocato Taormina – ha scritto in una story – voglio specificare che io non gli ho mai chiesto di garantire per me l’esistenza di Marco Caltagirone. Gli avevo solo chiesto di accompagnarmi in trasmissione per tutelare la mia posizione da buon avvocato quale pensavo che fosse. Devo ricredermi. Anche la sua posizione verrà valutata nelle opportune sedi“.
Anche l’avvocato Taormina finirà nel calderone delle denunce del Prati affaire? Un azzardo.
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