“Depositato atto di citazione a Raiuno per danni immagine, economici e biologici, a seguito vicenda @peregopaola“.
Così, su Twitter, Arcobaleno Tre, società che si occupa di management, produzioni televisive, servizi per lo spettacolo, convention e pubblicità, che fa capo a Lucio Prestia, il marito e manager di Paola Perego.
Insomma, altro che ritorno alla Rai per la conduttrice monzese di 51 anni.
La vicenda è sempre quella della chiusura anticipata di ‘Parliamone… Sabato‘ per via dello scandalo delle fidanzate dell’Est.
La Perego, infatti, avrebbe dovuto condurre ben due programmi, entrambi in prime time ma, come si legge sul Corriere della Sera, “La Rai puntava a un taglio del compenso del 10% come chiedeva l’ultimo piano presentato, mentre Paola Perego, attraverso il suo marito-manager, chiedeva che il nuovo contratto tenesse conto anche del danno derivato dalla chiusura di Parliamone… sabato: 13 le puntate saltate e dunque il guadagno perso, oltre al danno di immagine, perché nella faccenda Paola Perego sentiva di aver pagato per colpe non sue“.
Richiesta a quanto pare non accettata, visto che si andrà in tribunale con la richiesta di risarcimento anche dei danni biologici, “ovvero l’ansia e lo stress che la vicenda ha causato alla conduttrice. Dai vertici di viale Mazzini filtra che la Rai si riserverà di promuovere eventualmente a sua volta un’azione risarcitoria per il caso di Parliamone… sabato: la Rai potrebbe contestare che la catena di comando sia stata scavalcata e addebitarne la responsabilità alla conduttrice. Intanto, è naturale, finché c’è una causa di mezzo, non è possibile nessuna collaborazione tra Rai e Perego. Settimana prossima potrebbe esserci un incontro tra Presta e Orfeo per cercare di ricucire lo strappo“.