Rapito per essere cucinato. Osvaldo, il papero che da due anni è la mascotte del quartiere a ridosso del Ponte dell’Impero, Pisa,, è stato catturato e poi nascosto in una borsa da una giovane donna romena, a bordo di un’auto con i suoi due figli. Un “rapimento” durato ben 32 ore prima che venisse liberato dai volontari dell’Anpana
“Era abbandonato, nessuno gli dava da mangiare” – si è giustificata ridendo la donna -. Una conclusione tutta sua a cui era giunta in pochi secondi, il tempo di fermarsi e metterlo nella borsa. Una segnalazione mirata arrivata al “Tirreno” nel pomeriggio di domenica scorsa e denunciata alle guardie ecozoofile dell’Anpana ha permesso di riportarlo a casa.
Se il papero è tornato alla sua normalità, in famiglia, lo si deve alla sensibilità di un giovane che ha captato i suoi movimenti Una e-mail arrivata in redazione alle 13,51 dà il via alle ricerca. Con un appello finale: «Fate presto, prima che sia troppo tardi».
Un Sos che i volontari dell’Anpana non sottovalutano. Quando la squadra composta dal dirigente regionale Michele Mennucci e dall’allieva guardia ecozoofila, Michela Natucci suona al campanello del condominio a Pisanova in cui era stato segnalato Osvaldo risponde una giovane romena. Prima scende da sola. “Siamo venuti per riprendere il papero” è la presentazione delle guardie. E lei, inconsapevole di quello che aveva fatto: “Il papero? Ma era abbandonato, l’ho preso per dargli da mangiare. Stava bene da me”.
Quando le spiegano che aveva commesso un reato – sarà denunciata per furto – torna nell’appartamento e dopo qualche minuto scende con il pennuto in braccio. Osvaldo viene preso in consegna dalle guardie e riportato subito sull’argine del Ponte dell’Impero. e solitario. “Per questa volta è andata bene – spiega Mennucci –. Ma ora dovrà essere monitorato. E, soprattutto, dovremo pensare a trovargli una compagnia”.