
Per ben 12 volte una donna siciliana ha denunciato a due giudici di subire maltrattamenti da parte del marito ma senza essere ascoltata concretamente.
Violenze che, nella sera del 3 ottobre 2007, si sono trasformate in femminicidio.
La vittima si chiamava Marianna Manduca, 32 anni, mamma di tre figli. Viveva a Palagonia, in provincia di Catania.
Ad ucciderla il consorte Saverio Nolfo che si trova adesso in carcere, dove sta scontando una condanna a 20 anni di reclusione.
Ieri, martedì 13 giugno, la sentenza del Tribunale Civile di Messina: la Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrà risarcire, con 300mila euro, i figli della donna.
II Tribunale ha, infatti, applicato la norma sulla responsabilità civile nella sentenza sui due magistrati che, quando sono accaduti i fatti, lavoravano presso la Procura di Caltagirone.
In pratica, secondo il Tribunale, se i due PM fossero intervenuti, si sarebbe potuto evitare il femminicidio.
Ad adire il tribunale è stato Carmelo Calì, cugino della vittima e padre adottivo dei tre figli che, quando la madre fu uccisa, avevano 3, 5 e 6 anni.
Oggi uno dei due PM è in pensione, mentre la collega opera in un altro tribunale.