Un 70enne percepiva il reddito di cittadinanza (e la pensione di anzianità) nonostante fosse il titolare di un albergo dal valore di 800mila euro, non più attivo, in provincia di Rimini.
Secondo le Fiamme Gialle, il beneficio del reddito di cittadinanza era frutto di dichiarazioni non veritiere. Unico componente del nucleo familiare, il pensionato aveva, infatti, attestato di non possedere altri redditi ma solo una pensione sociale.
Ovvero, come sottolineato dalla Gdf, l’uomo si era “ben guardato di dichiarare le proprietà immobiliari e così ha ottenuto una certificazione Isee alterata, ma idonea ad avere il reddito di cittadinanza“.
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Per evitare i controlli, inoltre, aveva dichiarato un diverso indirizzo di residenza. L’anziano è stato denunciato alla Procura di Rimini.
Il 70enne, inoltre, è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria e agli uffici Inps per la revoca immediata del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite.
Si ricorda che, per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, le pene sono severe: la legge prevede anche la reclusione da due a sei anni per chiunque presenti dichiarazioni false oppure ometta informazioni dovute.
È prevista la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione, all’Ente erogatore, delle variazioni di reddito, del patrimonio o del nucleo familiare, nonché informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revoca del beneficio.
Il contrasto a chi percepisce indebitamente il reddito di cittadinanza richiede un’azione di servizio interdisciplinare, volta a valorizzare le capacità operative delle varie componenti d’intervento della Guardia di Finanza, non soltanto nell’ambito del comparto della tutela delle uscite, ma anche in quello della tutela delle entrate e nel contesto dell’azione di controllo economico del territorio.
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