Viaggiare in aereo è comodo, spesso molto economico. E da oggi anche più veloce. Nell’ultimo anno, infatti, le compagnie aeree sono decisamente migliorate in fatto di puntualità. Anzi, non di rado capita addirittura che il velivolo atterri a destinazione in anticipo rispetto all’orario previsto, anche se è partito in ritardo. E in tutto questo, Alitalia è medaglia d’oro.
Ma come è possibile? Qualcuno potrà pensare che sia merito dei mezzi sempre più moderni ed efficienti e del poco ‘traffico’ nei cieli. Non esattamente. C’è il trucco: sulla carta le compagnie ‘allungano’ i tempi di percorrenza.
A scoprirlo è stato il ‘Corriere’ con una inchiesta che ha coinvolto circa un centinaio di rotte dirette (sia domestiche che internazionali) con società tradizionali o low cost. E così, ad esempio, si è scoperto che sul tabellone il volo Barcellona-Madrid nel 1996 durava 55 minuti mentre oggi 80. Ma l’aereo anche oggi impiega una media di 55 minuti per arrivare a destinazione.
E lo stesso trucco è stato adottato da tantissime altre compagnie: il Milano-Parigi di Air France e Easyjet è schedulato un’ora e trentacinque minuti, ma in un’ora e dieci si atterra in aeroporto; con Alitalia e Ryanair si vola da Roma a Tel-Aviv in 3 ore e 20 minuti da tabellone, 2 ore e 50 effettive.
L’espediente serve alle compagnie per ridurre il rischio di incappare in ritardi tali da far scattare il diritto di risarcimento.
Qualcuno potrebbe sentirsi preso in giro e chiedersi se è legale tutto questo. La risposta è sì. Non c’è una linea unica da seguire per calcolare la durata del volo, ma ogni compagnia decide autonomamente se considerare, oltre al tipo di jet e alla stagione, anche il tempo fra il decollo e l’atterraggio o fra la chiusura e l’apertura del portellone, l’intasamento degli scali.
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