«L’idea è stata la mia. All’inizio mi era venuto in mente un sole. Poi ho pensato al fiore che sboccia per primo».
Così Stefano Boeri, l’architetto che ha ideato la grafica per la campagna del vaccino anti Covid-19 in Italia, intervistato dal Corriere della Sera, ovvero una primula.
L’architetto ha affermato che la sua generazione è cresciuta con quella canzone di Sergio Endrigo che «alla fine dice: ‘Per fare tutto ci vuole un fiore’».
Tutti hanno lavorato pro bono: «il mio studio di design e quello di architettura, oltre agli altri consulenti che ho voluto coinvolgere: Mario Piazza per la grafica, The Blink Fish per i video e Ingrid Paoletti e Niccolò Aste del Politecnico di Milano per la parte di ingegneria. Una ventina di persone. Ho avuto lutti molto vicini, a causa della pandemia. Quest’anno è stato terribile ed è una delle ragioni per cui nessuno di noi ha avuto esitazioni ad accettare l’incarico, dando il senso a questa urgenza».
Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, che gli ha chiesto di immaginare la campagna di vaccinazione anti Covid, l’ha chiamato «due settimane fa. Il simbolo della campagna doveva incarnarsi nell’architettura dei 1.500 padiglioni che entreranno nelle piazze italiane».
«Avevamo pensato anche a un abbraccio o a una mascherina con la croce. Ma poi – ha sottolineato l’architetto – ci siamo resi conto che avevamo bisogno di un simbolo che trasmettesse serenità e l’uscita da un lungo inverno e non fosse né coercitivo né desse l’idea del liberi tutti. Il messaggio è: vacciniamoci perché così ci rigeneriamo, è un gesto per noi e per gli altri di responsabilità civile».
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