In molti vedono settembre come un momento di nuovi inizi e buoni propositi. D’altronde è un “nuovo inizio” proprio come quando si andava a scuola. Gli psicologi, gli scienziati e i giornalisti che se ne sono occupati, diverse persone sono attratte dal comprare la cancelleria nuova: penne, evidenziatori, matite, post-it, quaderni, forbici o agende nuove contribuiscono a farci sentire organizzati. Sono anche uno stimolo per la creatività e ci ricordano anche di tempi in cui tutto era un po’ più semplice.
Alla fine dell’estate in molti abbiamo avuto o abbiamo l’abitudine di comprare cancelleria per tutti i gusti. Un nuovo diario, un nuovo portacolori, tutto l’occorrente per ricominciare l’anno. A testimonianza di ciò, i 3 milioni di post su Instagram con l’hashtag #stationeryaddict (cioè “dipendenti dalla cancelleria”) mostra l’abitudine anche di moltissime persone adulte.

Usare una penna nuova o un quaderno immacolato possono davvero simboleggiare un nuovo inizio e nuove possibilità. La cancelleria nuova, mai toccata, dà sfogo alla nostra voglia di iniziare di nuovo qualcosa o da un momento preciso.
Secondo lo psicologo svedese Niels Eék, comprare una nuova agenda, aprire un nuovo bloc notes o anche solo usare una nuova matita danno la sensazione di “mente riposata”. Afferma lo studioso che “un quaderno nuovo e penne nuove possono assumere il significato di un nuovo anno di duro lavoro e di nuovi sforzi” per ottenere qualcosa, che si tratti del primo giorno di scuola o del rientro in ufficio.
In molti hanno stesse abitudini fin da bambini, come scrivere una lista delle cose da fare, e altre liste per organizzare delle attività. È probabile che continuiamo a riprodurre questi comportamenti, anche da cresciuti, a decenni di distanza.
Rachel Taylor, esperta di neuroscienze cognitive, afferma che “il rituale di comprare un astuccio nuovo può essere terapeutico”, e a suo dire si spiega soprattutto con il modo in cui siamo fatti. Taylor nota che settembre “nei nostri cervelli è radicato come un periodo di transizione”. L’esperta spiega che in qualità di esseri umani “siamo programmati per avere bisogno di eventi, date importanti e rituali, sia come punti di partenza, sia come punti di arrivo delle nostre intenzioni, dei nostri obiettivi e delle nostre aspirazioni”.
Sia Eék che Taylor osservano l’importanza del ruolo della nostalgia. Comprare le cose che compravamo da bambini può portarci a momenti del passato in cui non eravamo per forza più felici. Magari avevamo solo meno pensieri e responsabilità.
Non solo creatività. Gli oggetti di cancelleria sono generalmente poco costosi, quindi li si può comprare per gratificarsi senza averne bisogno. Scrivere o disegnare su un quaderno o su un’agenda può ridurre lo stress. La cancelleria nuova insomma può aiutare a “disintossicarsi” dal flusso digitale che inonda il nostro cervello.