Cronaca Social

Pericolo muffe, attenzione a come conservi la marmellata: ecco gli errori da non commettere

Abbiamo probabilmente tutti un vasetto, anche piccolo, di marmellata a casa. Si tratta senza ombra di dubbio di uno degli alimenti più consumati, senza voler esagerare, al mondo. In special modo a colazione, esclusa quella “all’americana”, ma anche a merenda. La marmellata, poi, si presta facilmente ad essere utilizzata in una serie di preparazioni dolci, confetture, ripieni, e chi più ne ha più ne metta.

Bisogna però sapere quali sono le corrette abitudini per la conservazione di questo alimento, In molti, infatti, mettono in pratica passaggi che si rivelano essere profondamente sbagliati. Azioni scorrette nel modo di mettere al “riparo” le marmellate espongono le persone che le consumano al rischio di muffe, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare per la salute. Meglio informarsi correttamente su tutto quello che si deve e non si deve fare nella conservazione della marmellata.

Abbiamo per voi pochi consigli che però saranno certamente molto utili dal momento che aiuteranno un’alimentazione basata su una conservazione sicura di questo alimento amato da tutti. Facciamo un po’ di attenzione per la salvaguardia di grandi e piccoli.

Come conservarla al meglio.

La tipologia di alimento fa sì che la marmellata possa essere soggetta alla comparsa di muffa. Tutte le marmellate fanno bene e costituiscono notoriamente la compagnia ideale di ogni fetta biscottata a colazione, ma non solo. Restano delle sostanze dolci ma ricche di sostanze benefiche, tra cui la vitamina A, B1, e B2. Possiedono un elevato apporto di sali minerali come il fosforo, il potassio, il magnesio e infine il sodio.

Tanti commettono l’errore di conservare la marmellata in frigo dopo averla acquistata. Perché sarebbe sbagliato? In frigo si crede che questo alimento possa essere conservato per periodi di tempo molto lunghi ma non è così. Una volta aperta e sistemata in frigo, la marmellata deve essere consumata entro un massimo di 3 settimane. Si evita così l’insorgere della muffa e la proliferazione di batteri. In genere la marmellata contiene la pectina e, chiaramente, lo zucchero, quest’ultimo l’elemento che conferisce densità e legame tra diverse componenti.

Nel caso in cui si acquista una confettura a “zero contenuto di zuccheri”. è importante leggere attentamente l’etichetta dato che lo zucchero, di solito, funge anche da parziale conservante. In questi casi, spesso, la conservazione in frigo dura un massimo di una settimana.